Milano - Un "viziato sadico", un "figlio di papa' che fa il mantenuto e si atteggia a Dio". E' l'inquietante ritratto che il pm Marcello Musso ha delineato di Alexander Boettcher nel corso della sua requisitoria al processo di Milano, conclusosi oggi con la condanna in primo grado a 23 anni per il broker di origini italo-tedesche. Trentun anni, sposato a una ex modella croata, ossessionato dalla cura del corpo, questo giovane della Milano bene sfugge a qualunque classificazione tradizionale. Palestrato, tatuaggi con ferite sulle spalle, 'Alexander the king' (come si autonominava su Facebook) e' certo un individuo ossessionato dal possesso. E in una sala da ballo latino-americana trova la sua nuova compagna, la studentessa bocconiana Martina Levato. E' il 2013 e fra i due nascera' un sodalizio fatto di sesso, ossessioni e 'purificazioni', culminato nella follia delle aggressioni con l'acido. "Alex era il purificatore, Martina la vestale", scrive il gip Giuseppe Gennari, parlando di "una coppia diabolica" piu' pericolosa di "mafiosi e 'ndranghetisti".
La prima aggressione risale al 2 novembre del 2014 quando uno studente della Bicocca, Stefano Savi, viene colpito per sbaglio con un getto d'acido mentre sta parcheggiando sotto casa. Il secondo attacco e' contro il fotografo Giuliano Carparelli che pero' riesce a schermarsi con un ombrello. A dicembre e' la volta di Pietro Barbini, studente 22enne. E' proprio Martina, gia' incinta di un mese di Alex, a scagliare due litri di acido muriatico in faccia all'ex amante e compagno di liceo, che restera' gravemente ustionato. Alexander e' li' e, secondo la testimonianzna del padre di Barbini, insegue la vittima con un martello.
Per quest'ultimo attacco, sia Boettcher sia Levato sono stati condannati a 14 anni col rito abbreviato. La studentessa e il presunto basista della coppia, Andrea Magnani, hanno inoltre gia' ricevuto una condanna (rispettivamente a 16 anni e 9 anni e 4 mesi) per le aggressioni a Savi e Carparelli. Con la sentenza di oggi nei confronti di Boettcher si chiudono cosi' i processi di primo grado sui bliz della cosiddetta "banda dell'acido". Lo scorso 15 agosto dalla relazione tra Alex e Martina era nato un bimbo che attualmente, in attesa di una decisione definitiva del Tribunale dei Minori, e' ospitato in una comunita' dove la mamma e il papa' possono visitarlo. "In due ore di camera di consiglio, cosa volete che succedesse...", e' stato il gelido commento di Boettcher dopo la sentenza. (AGI)