Milano - Indotto pasquale da 40 milioni all'insegna della tradizione per i milanesi. Le vendite legate alla Pasqua durano circa due settimane. Rispetto a un giorno normale, in occasione di questa festivita', aumentano del 10%. E' quanto emerge da un'indagine della Camera di commercio di Milano a marzo 2016 sulle pasticcerie milanesi. "Fino a tre settimane fa, il mercato sembrava piatto. Ed invece, la sorpresa ed ora dobbiamo essere in grado di farvi fronte - afferma Pietro Restelli, presidente dell'Associazioni panificatori (Confcommercio Milano) -. Piu' richiesta, fra le colombe artigianali, quella con la pezzatura da 1 kg. Solo in misura minore quella da 500 grammi. Quanto ai gusti, il consumatore, predilige il formato classico. A seguire la colomba con i canditi macinati e, solo per una nicchia, quella con pere e cioccolato". "Di contro - prosegue Restelli - registro una flessione nella vendita delle uova di cioccolato. Pesa l'offerta eccessiva, ed e' minore l'attenzione alla qualita'". I milanesi non rinunciano a seguire la tradizione e cosi' nei loro piatti a Pasqua anche quest'anno hanno scelto di servire capretto e agnello, seguiti a sorpresa dal coniglio. "Gli ordini che abbiamo confermano i dati dello scorso anno - ha confermato Giorgio Pellegrini, presidente dell'Associazione macellai di Confcommercio Milano - con una leggera preferenza verso l'agnello in quanto carne bianca". Agnello, dunque, una carne gia' lavorata e pronta da cuocere che gli abili macellai milanesi sono in grado di proporre alla loro clientela. Un esempio? "Il cosciotto di agnello disossato - spiega Pellegrini - e farcito con un ripieno di carne di maiale, carciofi, olive e capperi. E celebrare la Pasqua nel solco della tradizione accompagnando il tutto con un buon vino rosso rigorosamente italiano - e di bassa gradazione - o un buon rosato". Sono quasi 16 mila tra panifici, pasticcerie, macellerie, supermercati e alimentari con un peso dell'11% sul totale italiano, le imprese nei settori interessati dalla festivita' in Lombardia. Il maggior numero di attivita' si concentra a Milano (4.638, il 29% sul totale lombardo). Seguono Brescia e Bergamo.