Roma - Dopo le polemiche delle associazioni per i diritti umani, Wind ha ritirato dai principali canali di programmazione televisiva e da YouTube e Facebook lo spot in cui Giorgio Panariello rivelava le offerte del gestore telefonico dopo la minaccia di essere torturato. Lo ha reso noto la stessa compagnia. A protestare erano state Amnesty International, Antigone e la stessa famiglia di Giulio Regeni, il giovane trovato morto in Egitto a inizio febbraio dopo aver subito brutali sevizie.
Nello scherzoso video il comico toscano, legato a una corda, decideva di parlare quando una voce fuori campo ordinava che venisse torturato. Lo spot, girato comunque prima del caso Regeni, era stato attaccato perche' trattava il tema della tortura, un crimine contro l'umanita', "con leggerezza". Per Antigone non aiutava l'impegno contro la tortura nel mondo e in Italia, dove da un trentennio si attende una legge che la punisca. (AGI)
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