Milano - Maria Giulia 'Fatima' Sergio, la prima foreign fighters italiana, e' stata rinviata a giudizio dal Gup di Milano per terrorismo internazionale. Sempre lo stesso giudice ha condannato a 5 anni 4 mesi la sorella di Fatima, Marianna Sergio che aveva scelto di essere processata col rito abbreviato.
Maria Giulia 'Fatima' Sergio, lasciò Inzago, il paesino campano dove viveva con la famiglia, per volare in Siria per arruolarsi nelle milizie dell'Isis.
Oltre a 'Fatima', il gup di Milano Donatella Banci Buonamici ha rinviato a giudizio il padre Sergio Sergio, Aldo Kobuzi (il marito di Fatima), Serjola Kobuzi, figlia di Aldo, la cittadina canadese Haik Bushra e altri due latitanti. Il processo per loro comincera' il 13 aprile davanti alla corte di assise di Milano.
Il papà di Fatima insieme alla moglie Assunta Buonfiglio (morta nei mesi scorsi), stava organizzando con la figlia Marianna il viaggio finalizzato a raggiungere la Siria per unirsi all'organizzazione terroristica. Per questo, l'uomo e' accusato anche di viaggio organizzato con finalita' terroristica. I fondi per la missione in Siria sarebbero stati trovati da Sergio anche mettendo in vendita i mobili di casa e ponendo fine al rapporto di lavoro che lo legava con una societa'.
Lo stesso giudice ha condannato anche Coku Baki (2 anni e 8 mesi) Arta Kakabuni (3 anni e 8 mesi) , Lubjana Gjecaj a 3 anni. Assolto per non aver commesso il fatto il marito di quest'ultima Dritan Gjecaj.
Secondo la Procura di Milano, tramite lezioni via Internet, effettuate all'interno di conferenze Skype, Haik Bushra "determinava Maria Giulia Sergio e Marianna Sergio ad aderire al cosiddetto 'Stato islamico', ed in particolare a trasferirsi nei relativi territori occupati in Siria". Inoltre avrebbe fornito a Marianna "istruzioni su come evitare le indagini della magistratura e delle forze dell'ordine" e avrebbe ribadito la "legittimità - doverosità delle azioni di natura terroristica perpetrate ai danni di obiettivi occidentali, minoranze religiose e ostaggi, diffondendo all'interno della chat il documento 'Lo Stato islamico: una realta' che ti vorrebbe comunicare'".
Infine, e' stata rinviata a giudizio Serjola Kobuzi, figlia di Aldo Kobuzi, che avrebbe svolto attivita' di arruolamento di altri familiari rimasti in Italia. (AGI)