Il male oscuro del co-pilota, ha scelto le Alpi per morire
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Il male oscuro del co-pilota, ha scelto le Alpi per morire

Il male oscuro del co-pilota, ha scelto le Alpi per morire

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(AGI) - Roma, 27 mar. - Andreas Lubitz soffri' di depressione,ha scelto le Alpi per morire e trascinare nel proprio destino150 persone che hanno avuto la sfortuna di affidarsi a lui perun viaggio che li portasse sani e salvi alla vita di sempre. Il giorno dello schianto del volo Germanwings il co-pilotanon doveva volare: era in congedo per malattia, ma avevanascosto a colleghi e datori di lavoro la sua condizione. E'quanto reso noto dalla procura tedesca, all'indomani dellaperquisizioni nelle due case del giovane: l'abitazione deigenitori, a Montabaur, cittadina a nord di Francoforte, e ilsuo appartamento all'ultimo piano di una palazzina residenzialeproprio di Dusseldorf. Gli inquirenti hanno trovato "stracciatialcuni certificati di malattia molto recenti che dicono che nondoveva lavorare, anche lo stesso giorno dell'incidente". Nellecase sono stati trovati anche documenti che dimostrano che ilgiovane era in terapia mentre non e' stato rinvenuto alcunbiglietto di addio "ne' indizi che facciano pensare amotivazioni politico-religiose". L'ospedale universitario diDusseldorf ha reso noto che Lubitz era stato visitato afebbraio e a marzo - l'ultima visita risale al 10 del correntemese - per "accertamenti diagnostici". La struttura ha smentitoche il 29enne fosse li' in cura per depressione ma secondo laSuddeutsche Zeitung erano diversi i medici ai quali sirivolgeva il pilota. Dal passato e dalla sua vita personale continuano aemergere dettagli che delineano una personalita' moltocomplessa. Gia' si sapeva che sei anni fa, nel 2009, avevaavuto "un grave episodio depressivo": era stato sei mesi interapia psichiatrica prima di completare la sua formazione dapilota. L'episodio era rimasto agli atti, nella documentazionerelativa al giovane, in mano al dipartimento del traffico aereotedesco sotto il codice 'SIC', che indica la necessita' chel'interessato sia sottoposto a "controlli medici regolari". Iprocuratori di Duesseldorf non hanno chiarito che tipo diproblemi impedissero al giovane di lavorare, ne' tantomenohanno fatto alcun riferimento a una possibile malattia mentale.Ma dalle notizie raccolte dalla stampa tedesca, emerge semprepiu' la figura di un giovane amabile, ma con una passione quasimaniacale per il volo (la casa era tappezzata di foto di aereie materiale Lufthansa) e una storia di depressione, in terapiapsicologica; uno stato forse peggiorato, secondo notizie nonconfermate, dalla rottura del legame con la sua fidanzata, lacompagna di sette anni con cui avrebbe dovuto sposarsi ilprossimo anno. In autunno, ha spiegato Klaus Radker, ilPresidente dell'aeroclub Luftorts Westerwald frequentato daLubitz, il co-pilota si fece vedere con la sua fidanzata alcircolo, dov'era andato per rinnovare la sua licenza di volo.Prese parte al barbecue del club: "Sembrava normale e felice -dice Radker secondo il 'Daily Telegraph' - orgoglioso del suolavoro dopo anni di preparazione. L'ho sempre trovatoamichevole e gentile, anche se riservato". Qualche settimanaprima del disastro aereo aveva comprato in una concessionarianei pressi di Dusseldorf due automobili Audi. A riferirlo e' ilsettimanale Focus nel proprio sito web. Una delle auto era perlui, e l'altra per la fidanzata. Une delle vetture, acquistatedal co-pilota, era stata consegnata la scorsa settimana. Poi deve essere accaduto qualcosa, che lo ha spinto a quelgesto. Le Alpi, le conosceva bene perche' le aveva sorvolatecon un aliante. "Aveva una passione per le Alpi, ne era perfinoossessionato", ha spiegato a Le Parisien Dieter Wagner, membrodel club di volo di Montabaur , la citta' della quale Lubitzera originario. Il presidente del club ha aggiunto di essercerto che Lubitz prese parte a un corso di volo con aliante nelclub francese di Sisteron, gemellato con quello di Montabaur. Su quelle montagne si contano oggi le conseguenze di unapassione innocente ma forse sposata a una malattia, e combinatacon un innesco che ha fatto esplodere tutto. Per il quartogiorno consecutivo sono proseguite le operazioni di recuperodelle salme. La gendarmeria francese ha fatto sapere di avertrovato finora tra i 400 e i 600 resti umani. "Purtroppo nonabbiamo trovato alcun corpo intatto", ha affermato ilcolonnello Patrick Touron. Inquirenti e tecnici specialistisetacciano tra rocce e sassi alla ricerca dei resti, lavorandoinerpicati su un declivio scosceso e scivoloso. Per aiutarel'identificazione, i familiari delle vittime hanno fornitodegli oggetti - come gli spazzolini da denti - da cui estrarreil dna dei loro cari. A loro Lufthansa ha offerto 50.000 europer passeggero come primo aiuto finanziario immediato.(AGI)
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