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Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto le richieste di liberazione condizionale e di semilibertà presentate dalla difesa di Renato Vallanzasca, condannato a 4 ergastoli e a 296 anni di carcere. Alla richiesta di libertà condizionale, la difesa aveva allegato una relazione degli operatori del carcere di Bollate in cui si sosteneva che Vallanzasca, uno dei protagonisti più significativi della 'mala' milanese, ha avuto un "cambiamento profondo", "intellettuale ed emotivo", "non potrebbe progredire con altra detenzione" e può "essere ammesso alla liberazione condizionale", con la possibilità quindi di scontare la pena fuori dal carcere in regime di liberta' vigilata.
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