Usa: la società della campagna elettorale di Trump violò 50 milioni di profili Facebook

Usa: la società della campagna elettorale di Trump violò 50 milioni di profili Facebook

Milioni di profili Facebook di elettori americani sono stati violati dalla società Cambridge Analytica, quando era al servizio della campagna di Donald Trump per la Casa Bianca, e i dati sono stati usati per realizzare un software in grado di influenzare la decisione sul voto. Lo rivelano in esclusiva i quotidiani The Observer-The Guardian e New York Times, che hanno raccolto le dichiarazioni di un ‘whistleblower’, Christopher Wylie, che ha lavorato con un accademico dell’università di Cambridge per ottenere i dati: “Abbiamo sfruttato Facebook per raccogliere i profili di milioni di persone. E abbiamo costruito modelli per sfruttare ciò che sapevamo su di loro e mirare ai loro demoni interiori. È su questa base che l’intera società è stata costruita”, ha detto Wylie.

Cambridge Analytica è di proprietà del miliardario Robert Mercer, finanziere specialista in hedge fund, e al suo vertice c’era Steve Bannon, strettissimo consigliere di Trump cacciato improvvisamente dalla Casa Bianca nell’agosto del 2017. Facebook ha adesso sospeso sia Cambridge Analytica sia Aleksandr Kogan. 

I dati sono stati raccolti da Cambridge Analytica attraverso l'app thisisyourdigitallife, sviluppata dall'accademico dell'università di Cambridge Aleksandr Kogan, con un'attività non collegata ai suoi impegni universitari. Tramite una sua società, la Global Science Research, e in collaborazione con Cambridge Analytica, centinaia di migliaia di utenti sono stati pagati per sottoporsi a un test sulla personalità, e hanno firmato una liberatoria all'uso dei loro dati ai fini di studi scientifici.

Il punto è che la app ha poi raccolto anche i dati degli amici di Facebook di questi utenti, fino a raggiungere le decine di milioni di profili. Qualcosa di incompatibile con la politica dichiarata di Facebook che è quella di permettere la raccolta di dati soltanto al fine di migliorare l'esperienza degli utenti sulla piattaforma, vietandone la vendita o l'uso per scopi pubblicitari.



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