Stato-mafia: periti Corte d'assise, Graviano disse 'Berlusca'
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Stato-mafia: periti Corte d'assise, Graviano disse 'Berlusca'

Stato-mafia: periti Corte d'assise, Graviano disse 'Berlusca'

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Il boss Giuseppe Graviano nelle sue conversazioni con un altro detenuto intercettati dagli inquirenti, averebbe detto la parola "Berlusca". Lo confermano i periti nominati dalla Corte d'assise di Palermo, che hanno svolto le trascrizioni delle conversazioni ambientali e vide e che oggi sono stati sentiti nell'aula bunker dell'Ucciardone al processo sulla trattativa Stato-mafia. Di tutt'altro avviso il consulente della difesa, secondo cui la parola è invece "bellissimo". Durante i passeggi e la socialità Graviano, sottoposto al 41 bis, conversava con l'altro recluso Michele Adinolfi mentre le "cimici" registravano tutto per oltre un anno. Il 10 aprile 2016 in particolare Graviano aveva detto, secondo i periti: "Berlusca... mi ha chiesto questa cortesia... ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia...". Secondo la consulenza del perito nominato dalla difesa di Marcello Dell'Utri e pure lui sentito oggi dalla Corte, la presunta parola non è "Berlusca" ma "bellissimo". Inoltre, sempre per il perito della difesa, il "riferimento a 'B' e' errato poiché dall'ascolto il perito difensivo ha invece trascritto 'Mi'" (fonetico). Il boss Graviano sarà interrogato dalla Corte domani in videoconferenza.
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