Il ministro di Giustizia Usa, William Barr ha annunciato di aver ricevuto il rapporto del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate. Dopo due anni, è stata dunque chiusa l'inchiesta sulle interferenze di Mosca nelle presidenziali Usa del 2016 e sulle possibili collusioni tra la campagna di Donald Trump e il Cremlino. Nella lettera inviata ai leader del Congresso sulla fine dell'indagine, Barr si impegna "a garantire la massima trasparenza possibile" affermando che potrebbe rendere note "le principali conclusioni" già nel fine settimana.
"Sto rivedendo il rapporto e anticipo che potrei trovarmi nella posizione di comunicarvi le principali conclusioni dello speciale procuratore già nel weekend” ha fatto sapere il ministro della Giustizia in una lettera inviata ai leader del Congresso.
"Separatamente intendo consultarmi con il vice ministro" Rod Rosenstein "e con lo speciale procuratore Mueller per determinare quali informazioni del rapporto possono essere comunicate al Congresso e al pubblico secondo la Legge", ha aggiunto, impegnandosi a garantire "la massima trasparenza possibile".
La Casa Bianca: non conosciamo gli esiti
"I prossimi passi dipendono dal procuratore generale" William Barr "e aspettiamo con ansia che il processo segua il suo corso". Così la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha commentato via Twitter la conclusione dell'inchiesta.
Il presidente Donald Trump, che è a Mar-a-Lago, in Florida, dove riceverà i leader del Paesi dei Caraibi, non ha ancora visto il rapporto dello speciale procuratore Robert Mueller che è stato consegnato al ministro di Giustizia Willima Barr, ha aggiunto Sanders, "La Casa Bianca non ha ricevuto e non è stata informata sul rapporto dello speciale procuratore".
I democratici vogliono l'immediata pubblicazione
I democratici reclamano la pubblicazione integrale ed immediata del rapporto.
"Siamo ansiosi di ottenere il rapporto completo", ha dichiarato Jerry Nadler, presidente della commissione Giustizia della Camera.
Dello stesso tono le prese di posizione di altri parlamentari del partito dell'Asinello, compresi i candidati alla presidenza Cory Booker ed Elizabeth Warren.