"Solo una Chiesa che rinuncia al mondo annuncia bene il Signore. Solo una Chiesa svincolata da potere e denaro, libera da trionfalismi e clericalismi testimonia in modo credibile che Cristo libera l’uomo". Con queste parole Papa Francesco si è rivolto ai 150 mila che da tutto il mondo si sono radunati al Campus dell'Università di Tor Vergata per celebrare con il Pontefice il "Te Deum" di ringraziamento per i 50 anni del Cammino Neocatecumenale. C'è tutto il mondo: in 7 mila arrivano dagli Stati Uniti e 300 anche dall'Iraq. Duemila dalla Francia, accompagnati da sei vescovi, 150 da Malta. Ma delegazioni sono giunte da tutti i cinque continenti, e ci sono cardinali e vescovi praticamente da tutte le Conferenze Episcopali. Gli italiani sono 60 mila, con 5 cardinali e una decina di vescovi. Il Cammino neocatecumenale, fondato da Kiko Arguello in Spagna nelle baracche di Palomeras Altas, è a servizio dei vescovi e dei parroci come itinerario di riscoperta del battesimo e della formazione di fede permanente e viene proposto ai fedeli che desiderano ravvivare nella loro vita la ricchezza della formazione cristiana. Attualmente è presente in 134 nazioni con 21.300 comunità in 6.270 parrocchie e 1.668 famiglie in missione, tra le quali 216 sono “missio ad agentes” in città scristianizzate di tutti e cinque i continenti. Ai “numeri” della comunità vanno aggiunti i 120 seminari diocesani missionari.