A distanza di poco più di 2 mesi dall'annuncio (6 dicembre) del riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele, Donald Trump interviene di nuovo sul delicato tema dei negoziati israelo-palestinesi affermando di gli Usa restano impegnati nel loro piano di pace ma "non sono certo che né i palestinesi né gli israeliani la vogliano".
Intervistato dal quotidiano 'Israel Hayom' di proprietà del miliardario americano di religione ebraica, magnate dei casinò di Las Vegas, finanziatore dei repubblicani, e vicino al premier israeliano Benjamin Netanyahu, Trump spiega: "Vedremo cosa succede. Al momento direi che i palestinesi non stiano cercando di fare la pace (il presidente dell'Anp, Abu Mazen, ha dichiarato che Washington non è più un mediatore credibile dopo la scelta di Trump su Gerusalemme, ndr). Ma non sono per forza certo che anche Israele stia cercando di fare la pace. Per cui noi vedremo cosa accadra'".
Questa le parole di Trump che se non sono sorprendenti sull'Anp, rappresentano una critica esplicita a Netanyahu suo grande sostenitore dopo il gelo sceso tra Usa e Israele durante gli 8 anni della presidenza del democratico Barack Obama.
Trump riconosce anche che il problema delle colonie israeliane in Cisgiordania complica il tentativo di fare la pace con i palestinesi. "Penso che entrambe le parti dovranno accettare duri compromessi per ottenere un accordo di pace" ha spiegato Trump aggiungendo che le colonie israeliane "hanno sempre reso difficile fare la pace" ed ha aggiunto che "Israele deve stare molto attenta a quello che fa con gli insediamenti" in Cisgiordania.