"Sarebbe divertente, farei il tifo per qualunque altra persona volesse farlo". Così George Clooney ha risposto a un giornalista che nella conferenza stampa di presentanzione del suo 'Suburbicon' gli ha chiesto se non voglia essere lui il prossimo presidente degli Stati Uniti. "Oggi sull'America c'è una nuvola nera. Tutti sono arrabbiati al massimo. Arrabbiati per come le cose stanno andando".
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"Ma sono positivo e ottimista", ha aggiunto, "credo nei giovani e credo che supereremo questo" momento, ha auspicato. Il divo di Hollywood ha tenuto a precisare che "con questo film non volevamo essere polemici, ma divertenti e cattivi". Ma, ha sottolineato, "eravamo certamente arrabbiati e lo siamo stati sempre più durante le riprese. Questo non è un film su Donald Trump, ma sull'America e su come nella nostra storia certi problemi riemergano e noi non abbiamo risolto il problema del razzismo".
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Uno dei produttori della pellicola, Grant Heslov, ha spiegato invece di aver iniziato a lavorare a questo progetto nel momento in cui il presidente Donald Trump iniziava a parlare di costruire muri e per questo abbiamo considerato di prendere una posizione".