Molestie: Sud Corea, il regista Kim Ki-duk accusato di stupro

Il movimento #MeToo contro le molestie sessuali approda in Corea del Sud e scuote un Paese che resta socialmente conservatore e patriarcale nonostante la florida economia e le innovazioni tecnologiche diffuse: il celebre regista Kim Ki-duk è accusato di stupro da un'attrice. Con lui, è finito nella polvere il suo attore-icona, Cho Jae-hyun, anche lui accusato di stupro. Secondo quanto raccontato all'emittente televisiva Mbc dalla donna, rimasta anonima, anni fa, durante le riprese di un film in un villaggio remoto, il regista provò ripetutamente a entrare nella sua stanza, la chiamò al telefono, fino a convocarla nella sua stanza per discutere il copione.
"E allora mi violentò", ha affermato l'attrice, confessando di essere stata poi stuprata anche dall'attore principale del film, Cho Jae-hyun. I due uomini, ha proseguito la donna, "si raccontavano storie di stupri di attrici e c'era un senso di competizione tra di loro". L'episodio la segnò, tanto che successivamente abbandonò la recitazione e finì in terapia per anni. Kim, celebre regista che ha vinto diversi premi ai festival di Berlino, Cannes e Venezia, l'anno scorso ha ricevuto una multa da 5 milioni di won (4.600 dollari) per aver aggredito fisicamente un'attrice su un set.
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