"Evitate le Maldive", è questa l'indicazione che stanno dando diversi Paesi ai propri cittadini che avrebbero intenzione di trascorrere le vacanze nel paradiso terrestre piombato nel caos in seguito allo scontro tra il presidente Abdulla Yameen, che ha dichiarato lo stato di emergenza, e la Corte suprema pronta a chiederne l'arresto. L'India e la Cina hanno consigliato ai loro vacanzieri di non visitare l'arcipelago tropicale.
Anche la Francia e altre nazioni europee hanno sconsigliato i viaggi non essenziali. Gli Stati Uniti hanno invece suggerito cautela, avvertendo di ulteriori proteste nei prossimi giorni nella capitale Male "in risposta agli sviluppi politici emergenti". "Evitare le aree di dimostrazioni e fare attenzione se ci si trova in prossimità di grandi raduni, proteste o manifestazioni", ha scritto l'ambasciata Usa a Colombo nel suo consiglio di viaggio aggiornato oggi.
I tentativi di rassicurazioni da parte del governo di Male non stanno dando frutti: il portavoce del governo, Ibrahim Hussain Shihab, ha sottolineato che non è stato dichiarato il coprifuoco e che la sicurezza dei turisti nel paradiso delle vacanze esclusive resta assicurata. Ma la Cina, principale bacino di turisti per le Maldive, ha esortato i suoi cittadini a non visitare la nazione dell'Oceano Indiano. L'avvertimento del ministero degli Esteri cinese anticipa il "Festival di Primavera", il periodo di punta per i turisti cinesi che visitano le Maldive. "Date le condizioni della sicurezza, consigliamo ai turisti cinesi che ora sono alle Maldive di seguire da vicino la situazione e migliorare l'auto-protezione", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang in un briefing. "Nel frattempo, i cittadini cinesi sono invitati a evitare di andare alle Maldive finché la situazione sul terreno non si sarà stabilizzata".