Dopo il caso Caiata un altro candidato del M5S viene accusato di avere una condanna di primo grado nascosta al movimento e agli stessi elettori. Si tratta di Antonio Tasso, candidato per i 5 Stelle nel collegio Manfredonia-Cerignola. A puntare il dito è il rivale di collegio, Michele Bordo, che nei giorni scorsi aveva accusato apertamente Tasso di vendere cd falsi e playstation truccate. La sentenza di condanna di primo grado sarebbe del 16 gennaio del 2008 e contesterebbe a Tasso di aver duplicato abusivamente o riprodotto a fini di lucro 308 Cd per videogiochi e 57 Cd musicali e di averli venduti senza contrassegni Siae.
Oggi anche Il Foglio ha pubblicato un articolo sul sito del quotidiano in cui si sostiene che il candidato 5 Stelle è un altro caso di 'impresentabile". "Mentre sono impegnato in questa campagna elettorale mi giungono notizie di attacchi di bassa lega dal candidato di centrosinistra Michele Bordo. In risposta, amici cittadini, a voi che siete gli unici a cui devo delle spiegazioni, dico che per potermi candidare nel Movimento 5 Stelle, oltre al curriculum, ho inviato il casellario giudiziale, il certificato dei carichi pendenti e il certificato ex articolo 335 che serve per verificare l'esistenza di denunce o indagini. Tutti questi certificati sono risultati puliti", si è difeso Tasso in un video su Facebook. "Certo una denuncia ci fu - ha ammesso - circa 20 anni fa se non ricordo male, tra il 1999 e il 2000: mi sono difeso come era mia diritto in quell'occasione e non ci fu nessuna condanna né amministrativa né penale e il caso è stato archiviato".