Il candidato sconfitto alle elezioni presidenziali in Kenya, Raila Odinga, ha annunciato ricorso alla Corte suprema sul risultato del voto dell'8 agosto. "Abbiamo deciso il ricorso per mostrare a tutto il mondo - ha detto Odinga - la costruzione di un potere generato dai computer". Odinga ha ripetutamente parlato di brogli elettorali informatici, dopo l'annuncio della vittoria del presidente uscente, Uhuru Kenyatta. Gli osservatori delle principali organizzazioni internazionali, a partire dall'Unione africana fino all'Unione europea, avevano giudicato regolare lo svolgimento del processo elettorale.
Domenica Ondinga aveva infiammato i suoi sostenitori nel corso di due comizi nelle roccaforti dell'opposizione, le bidonville di Kibera e Mathare nella capitale Nairobi. Negli incidenti seguiti alla diffusione dei risultati si sono avute 17 vittime in varie parti del Kenya. Odinga era già stato battuto tre volte in precedenti elezioni presidenziali nel 1997, 2007 e 2013. Nel 2007 la dura contestazione dell'elezione dell'allora presidente, Mwai Kibaki, determinò una lunga fase di scontri che provocò oltre 1.100 morti e 600 mila sfollati.
Odinga è esponente dell'etnia Luo, mentre i suoi avversari alle presidenziali sono sempre stati dell'etnia Kikuyu, la stessa del padre dell'indipendenza del Kenya dal regime coloniale britannico, Jomo Kenyatta.