L'Italia resta uno dei Paesi più vecchi al mondo: ad incidere sono la speranza di vita che continua a crescere ma soprattutto il costante calo della fecondità, con una relativa flessione delle nascite. E' quanto emerge dall'Annuario statistico italiano edizione 2017, pubblicato dall'Istat. Nel 2016 i nati vivi sono stati 473.438, rispetto ai 485.780 del 2015 (-12.342). Il quoziente di natalità, uniforme sul territorio, scende a 7,8 nati per mille abitanti (era 8 per mille nell'anno precedente). In calo anche le richieste di permesso di soggiorno in Italia: nel 2016 sono state 12.000 in meno rispetto al 2015. Le richieste in totale sono state 227.000.
In Italia nel 2016 le famiglie in condizione di povertà assoluta sono 1,6 milioni, per un totale di 4 milioni e 742.000 persone, il 7,9% della popolazione. Il dato è in leggera crescita rispetto al 2015, quando i poveri erano 4,6 milioni (7,6%). Rispetto all'anno scorso, le famiglie che vedono peggiorare le loro condizioni sono quelle numerose, soprattutto coppie con 3 o piu' figli minori (da 18,3% del 2015 a 26,8% del 2016).
Per la prima volta dall'inizio della crisi, nel 2016 l'aumento del numero di occupati riguarda anche i giovani di 15-34 anni (+0,9 per cento) e si concentra nella componente under 25. Il tasso di occupazione (+0,7 punti) si attesta a 39,9% (16,6% tra i 15-24 e 60,3% per i 25-34).
Nel 2016 la spesa media familiare mensile per i consumi ha sfondato il tetto di 2.500 euro. La spesa è passata da 2.499,37 euro (in valori correnti) del 2015 a 2.524,38 euro nel 2016, registrando un aumento dell'1%, che arriva a +2,2% nei confronti del 2013, anno di minimo. Ciononostante, la spesa media mensile familiare rimane al di sotto dei 2.639,89 euro del 2011.
Le malattie del sistema cardiocircolatorio e i tumori si confermano i principali "big killer" degli italiani: due decessi su tre nel nostro Paese sono attribuibili a queste patologie. Nel 2016, il 34,8 per cento della popolazione di 3 anni e più ha dichiarato di praticare nel tempo libero uno o più sport; di questi il 25,1% afferma di farlo con continuità (un aumento significativo di 1,4 punti percentuali rispetto al 2015), mentre il 9,7% lo pratica in modo saltuario
Nel 2016 l'inquinamento dell'aria, i cambiamenti climatici, la produzione e lo smaltimento dei rifiuti, gli incendi, si sono confermati come i problemi ambientali che hanno suscitato maggiore preoccupazione negli italiani.