Martedì di passione per i quatto milioni e mezzo di francesi che si spostano in treno. Lo sciopero proclamato dai quattro sindacati maggiormente rappresentativi della Sncf, le Ferrovie dello Stato transalpine, si tradurrà in media nello stop a un Tgv, i treni ad alta velocità, su 8 e, a livello regionale, di un convoglio su 5. La compagnia ferroviaria prevede un "traffico molto perturbato". Da oggi, inoltre, partiranno una serie di scioperi intermittenti contro la riforma delle ferrovie francesi, una mobilitazione che minaccia di andare avanti per tre mesi, ed è un'aperta sfida al governo e al presidente Emmanuel Macron.Il governo vuole migliorare, efficienza, redditività e mettere fine a uno degli ultimi monopoli europei, avvicinando le ferrovie francesi agli standard europei. I sindacati protestano per il fatto che la riforma prevede di abolire lo statuto speciale per i nuovi assunti, l'apertura del servizio alla concorrenza (tra l'altro imposta dall'Unione europea e che comunque sara' adottata entro il 2019) e la trasformazione dell'azienda da societa' interamente pubblica a una societa' a capitale misto, che, dicono, apre la strada alla futura privatizzazione. Il modello e' quello delle ferrovie tedesche, gia' approvato da Bruxelles, che prevede una holding a capo della quale stanno le diverse societa' specializzate. Con lo sciopero i sindacati sperano di ottenere il sostegno dell'opinione pubblica, che però stando ai sondaggi è in maggioranza favorevole alla riforma. La società tra l'altro e' gravata da un debito di 46,6 miliardi (a fine 2017) che è previsto in rialzo fino a 62 miliardi nel 2026.