Un milione di visualizzazioni in 24 ore sulla pagina Facebook Eutanasia Legale gestita da Associazione Luca Coscioni e circa 20 mila condivisioni più tanti messaggi di sostegno intorno all'hashtag #ConIrene, per l'appello promosso dall'associazione Luca Coscioni alla politica per affrontare il tema dell'eutanasia legale in Italia già dalle prossima campagna elettorale. Questi i primi numeri dell'accorato e doloroso video appello del marito Andrea Curiazi rivolto agli "illustri rappresentanti del popolo italiano, in cui vengono ripercorse le drammatiche ultime fasi di vita della giovane moglie malata terminale di tumore e intenzionata a ricorrere al suicidio assistito in Svizzera, dove però non fece in tempo ad arrivare". In generale sul tema del fine vita dall'ultima udienza del processo in cui è imputato involto Marco Cappato oggi, l'associazione Luca Coscioni "sta ricevendo manifestazioni di solidarietà trasversali, provenienti anche dal mondo del giornalismo, della cultura e dello spettacolo. Solo per citarne alcuni, personaggi pubblici come Selvaggia Lucarelli, Fedez, Chiara Ferragni, Giulia Innocenzi, Elisabetta Canalis, Luciana Littizzetto, Jovanotti".
Irene è morta il 24 agosto scorso, due giorni dopo aver concluso le procedure per ottenere l'aiuto medico alla morte volontaria ma senza riuscire a raggiungerla, consumata a trent'anni da un adenocarcinoma polmonare diagnosticato due anni prima al quarto stadio. Una malattia che non ha impedito nell'ultimo biennio a lei e al fidanzato Andrea di essere felici, viaggiare, adottare un cane, sposarsi. Irene aveva già contattato la clinica Dignitas nel gennaio 2016, per poi fare richiesta di assistenza al suicidio nell'agosto 2017 e infine chiedere aiuto a Marco Cappato al ritorno da un viaggio in camper in Nord Europa. Ma non ha fatto in tempo: è morta subito dopo aver presentato tutta la documentazione necessaria ed effettuato il pagamento dell'ultima trance per avviare la richiesta di "luce verde provvisoria".