Sono da una parte "il profitto" e dall'altra la "sostenibilità" le basi del successo di Eni. Lo ha sottolineato l'amministratore delegato Claudio Descalzi, intervenendo alla 'Cattolica' di Milano all'incontro 'Eni e Universita' Cattolica, un'alleanza per lo sviluppo dei popoli'. "Nei paesi in cui lavoriamo, issiamo la doppia bandiera - ha spiegato - quella di Eni e quella della nazione che ci ospita perche' non dobbiamo dimenticarci mai che le risorse appartengono alle popolazioni locali". "Se e’ ovvio che ci muoviamo per fare profitti, visto che non amministriamo soldi nostri e ci sono le giuste aspettative dei nostri investitori - ha aggiunto - e’ altrettanto ovvio che noi puntiamo a massimizzare il valore nel lungo termine con investimenti che nel corso degli anni diventano credibili”, per cui “entri a far parte della comunita’ che ti accoglie e crei una continuita’ di azione che sono i pilastri alla base stessa della protezione del tuo investimento”. In quest’ottica l’ad del 'Cane a sei zampe' ha citato gli esempi di Congo e Nigeria, dove sono stati investiti due miliardi di euro per produrre energia in Africa, o l’impegno per progetti agricoli nel Delta del Niger che ha portato a regime all’occupazione di 600mila persone nel comparto.