“Un uomo incredibile”, che ha raggiunto risultati “grandiosi dall’inizio alla fine”. Così il presidente Donald Trump ha descritto il suo predecessore, “numero 41”, come lo chiamano affettuosamente gli americani, George H.W. Bush, morto venerdì a Houston, in Texas, all’età di 94 anni. Eppure, solo lo scorso luglio, durante un comizio in Montana, il miliardario non esitò a dileggiare l’anziano e rispettatissimo ex presidente, costretto su una sedia a rotelle dal Parkison. “Mille raggi di luce: io questa non l’ho mai davvero capita”, disse Trump citando il discorso di insediamento di Bush senior, nel 1989, sulla scalinata di marmo del Capitol, quando propose un’America “più dolce per puntare sull’uomo” illuminata “dai mille raggi di luce” della solidarietà e dell’impegno. “Ma che diavolo sono (i mille raggi di luce)? qualcuno l’ha mai capita. Ed è stata creata da un repubblicano, lo era no?”, lo sbeffeggiò Trump.
Il capostipite della dinastia che ha superato quella dei Kennedy, avendo prodotto due presidenti e due governatori, aveva definito Trump “uno sbruffone” durante le elezioni del 2016, quando il figlio Jeb è stato umiliato dal miliardario alle primarie del Grand Old Party per la corsa alla Casa Bianca. “Non lo conosco. Non ne so molto ma so che è uno sbruffone e non mi entusiasma l’idea di averlo come leader”, sentenziò Bush senior che poi votò per la democratica Hillary Clinton. E le sue prime parole da capo della nazione quel 21 gennaio del 1989 oggi risuonano quasi come la profezia di Nostradamus che con “Tromba falsa e dissimulante follia” avrebbe previsto la vittoria shock del miliardario.
“Non credo alla leadership come spettacolo accompagnato da squilli di trombe ma alla storia come successione di pagine e capitoli scritti e condivisi insieme”, disse George H.W. Bush insediandosi alla Casa Bianca. Allo storico Mark Updegrove, che ha dedicato il volume “The Last Republicans” ai Bush padre e figlio, spiegò di vedere solo “un certo ego” dietro la decisione di Trump di scendere in campo.
Sul cancello della casa dei Bush a Houston, nel quartiere di West Oak, i residenti hanno posto una gigantesca bandiera americana ed è già iniziato il pellegrinaggio per rendergli omaggio. C’è chi si inginocchia, chi lascia dei fiori o delle monetine dell’amore. È un quartiere esclusivo quello dove ha scelto di vivere George H.W. Bush quando ha lasciato la Casa Bianca ma non il più sfarzoso di Houston, River Oaks, dove vivono i miliardari e i petrolieri. Si è sempre distinto per la sua sobrietà, fatta eccezione per i calzini sgargianti. Mercoledì i funerali di Stato, a Washington, ai quali parteciperà anche il presidente Donald Trump che non era stato inviato a quello dell’ex first lady Barbara Bush, morta solo 7 mesi prima del marito. Erano sposati da 73 anni, ad oggi il record nella storia presidenziale Usa.