I leader del mondo si preparano a fare i conti con il 'fattore Donald Trump' alla 72esima Assemblea Generale dell'Onu (Unga) che vedrà la crisi con la Corea del Nord in cima all'agenda. Quello del presidente americano non è l'unico esordio, ma è certamente il più atteso. Trump interverrà martedì al dibattito generale, parlando per secondo, come vuole la tradizione, dopo il presidente brasiliano Michel Temer.
Condividerà la seduta mattutina con presidente francese, Emmanuel Macron, anche lui alla sua prima Unga, così come come il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in. I posti nel grande auditorium dell'Assemblea Generale vengono assegnati a sorte e, per una curiosa coincidenza, quest'anno la delegazione di Pyongyang siederà in prima fila, al centro della platea, a pochi metri dal podio dove Trump prenderà la parola.
“Il presidente enfatizzerà la necessità per gli stati membri di promuovere la pace e la prosperità tutelando la sovranità", ha anticipato il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster. "Solleciterà tutti gli Stati a unirsi per affrontare i grandi pericoli che ci minacciano", ha aggiunto, citando in particolare le provocazioni della Corea del Nord e l'accordo nucleare iraniano sul quale Trump ha promesso presto ‘sorprese’. "Lui schiaffeggia la gente giusta, abbraccia la gente giusta e alla fine ne esce forte", ha rassicurato l'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley, interpellata sulla linea del Presidente che, notoriamente, considera l'Onu un'istituzione "obsoleta", "debole e incompetente", "un club di gente che si riunisce, parla e si diverte".
Proprio questa settimana Trump ha definito il nuovo round di sanzioni Onu contro la Corea del Nord "un nulla di che", contraddicendo non solo la Haley, ma anche il dipartimento di Stato. Trump interverrà anche lunedì, alla vigilia del dibattito generale, durante un evento sponsorizzato dagli Usa, non a caso sulla riforma delle Nazioni Unite.
Sempre il 18, Trump avrà una bilaterale con il presidente francese Macron e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tra gli altri incontri organizzati dalla Casa Bianca, quelli con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l'egiziano Abdelfatah al Sisi, il re di Giordania Abdullah, il palestinese Mahmud Abbas, il sudcoreano Moon, il giapponese Shinzo Abe. Lunedì l’inquilino della Casa Bianca parteciperà a una cena di lavoro con i leader dell'America Latina "per discutere della crisi venezuelana", ha spiegato McMaster, escludendo incontri diretti con rappresentanti di Caracas. Tra le assenze eccellenti, alla 72esima Unga, quella del presidente russo Vladimir Putin, del cinese Xi Jinping, della cancelliera Angela Merkel e del presidente venezuelano Nicolas Maduro.
Si prevede che Trump alloggi nel suo resort di golf di Bedminster, in New Jersey, durante l'Assemblea Generale dell'Onu, rompendo con la tradizione dei presidenti Usa che per decenni hanno dormito al Waldorf Astoria di Manhattan, fatta eccezione per Barack Obama che dal 2015 si è spostato al New York Palace per motivi di sicurezza. Secondo quanto riporta Politico, la delegazione americana all'Unga quest'anno sarà sostanzialmente ridotta, rispetto ai 1.000 delegati che tradizionalmente partecipano ai lavori. Una scelta che sembra escludere una conversione globalista del miliardario che ha conquistato la Casa Bianca al grido di "America First".