Sulle ali del pentagramma della vita del grande tenore Andrea Bocelli compiremo un viaggio, partendo da un vecchio fienile toscano. Gli oggetti, che abitavano quel luogo magico di gioco e scoperte, erano percorsi da lame di luce. Andrea ne percepiva i contorni senza averli mai visti. Profilava con le sue mani la loro periferia, cogliendone il centro, il loro respiro e l’odore che essi emanavano.
La sua mano incerta ma spedita disegna linee di note. La lettera “A” di Andrea, ricorda una capanna sioux, la sua casa, la sua famiglia, da cui parte per ritornare sempre con le mani piene e il cuore colmo, incredulo e grato alla sua vita. Procede senza sosta, come l’incessante e morbido movimento del mare calmo della sera. La pacatezza, combinata con la sua ininterrotta operosità, rende il maestro dinamico e ricco di contenuti autentici e senza orpelli. Il nome Andrea è legato in maniera indissolubile al proprio cognome.
Un filo grafico ricongiunge la sua storia. La sommità angolosa della lettera “n” di Andrea, ci racconta delle montagne che ha dovuto scalare per raggiungere una vetta che non riusciva a vedere, ma a disegnarla sentendola vicina. Il suo maestro di canto di allora gli aveva insegnato la disciplina, soprattutto quella del silenzio, in cui bisognava preservarsi, crescere ed imparare, rispettando le tappe del proprio talento. Zio Salvatore aveva da sempre creduto che quel ragazzino, che faceva le cose sempre a modo suo, sfidando le alte onde del mare e cavalcando con coraggio le sue passioni, aveva l’anima del cantante lirico.
La “B” di Bocelli, rappresentata da più stanze grafiche, delimitano aree distinte, ben organizzate e pensate, come una solida costruzione, che da più di dieci anni s’identifica nella Andrea Bocelli Foundation, insieme alla costante presenza, discreta e di carattere, di sua moglie Veronica Berti.
Papà Sandro guardava, a volte perplesso, l’agire di quel figlio, che viveva scrutando il mondo da una prospettiva senza buio. Su quello schermo, della sua campagna toscana di La Sterza, frazione di Lajatico, in provincia di Pisa, proiettava ciò che voleva vedere con il diritto al proprio sogno da realizzare. Il pentagramma grafico, pone Andrea Bocelli al centro del suo canto e di una vita che ha scelto di conoscere ed abitare.
Le masse grafiche si muovono imponenti, occupando gli spazi donatigli e conquistati. Mamma Edi continua a guidare la sua musica, sia in Italia, con i recenti progetti per l’emergenza Covid 19, ed oltre oceano, come ad Haiti, a sostegno di quelle piccole creature dagli occhi di sole, nella Casa degli Angeli.
Il buio è nel cuore di chi non vede, non negli occhi.