La notizia era passata un po' in sordina, ma anche qualche giorno dopo fa impressione: Moneyfarm ha pubblicato dei numeri sugli investimenti gestiti sulla sua piattaforma che ne fanno il terzo maggiore robo-advisor d'Europa, un servizio nato sul web e che permette la gestione informatizzata del proprio portfoglio investimenti. Una specie di cosulente, o private banker, digitale. La startup fondata da Paolo Galvani e Giovanni Daprà, ha raggiunto i 260 milioni di sterline (288 milioni di euro) di "asset under management".
Gli investimenti di United Ventures
Con alle spalle di Nutmeg (600 milioni di sterline) e Scalable Capital (271 milioni di sterline). Perché i numeri sono dati in sterline? Perché Moneyfarm oggi ha la sede a Londra e gestisce portafogli britannici e italiani. Sostenuti da principio da United Ventures e freschi di un investimento di Allianz che ha creduto proprio nel loro 'robot', Moneyfarm è stata da sempre una delle realtà più interessanti della scena dell'innovazion in Italia. In un settore che non ci vede nemmeno troppo riconosciuti all'estero, come il fintech (financial technology). Finora hanno raccolto 30 milioni di euro in investimenti.
"Ci hanno cercato loro"
"Ci han cercato loro. Poco più di un anno fa. Ero a una conferenza e alla fine del mio intervento una persona di Allianz Venture mi ha avvicinato dicendomi che facevamo delle cose che sono interessanti e da lì abbiamo iniziato a dialogare" avava detto Galvani a Startupitalia un anno fa, poco dopo l'investimento e un anno esatto dopo i 16 milioni di round ottenuti, uno dei maggiori mai registrati in Italia. Dove, nonostante i freni, e nonostante tutto, dimostrano che qualcosa si può fare (trasferimento nella City compreso).