Nelle centinaia di pagine di giornale che potrete trovare in edicola oggi, una frase mi ha colpito più di tutte e merita di stare in questo blog. Udite udite. Ok, leggete: “Così Moratti ha incrociato Mike Anders e Divesh Makan, i promotori di Iconiq Capital [fondo di venture capital] nato per gestire le fortune del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg e che ora investe nella sua Silicon Valley, tanto da aver attratto anche la liquidità del fondatore di Napster, Sean Parker, e di Jack Dorsey (Twitter, ndr)” (L'Economia - Corriere della Sera, 17 luglio 2017). Di chi si sta parlando? Se non lo avete ancora riconosciuto in foto, pazientate ancora un attimo.
“Li sto supportando nello sbarco in Italia - anticipa Moratti - Vogliono capire chi sono gli imprenditori emergenti. Hanno liquidità da investire”. A parlare è Angelo Moratti, capo di Angel Capital, la holding milanese di cui possiede il 100% del capitale. Finora ha investito direttamente 25 milioni in aziende in crescita. E’ un venture capitalist a pieno titolo, al di là della classificazione. Figlio di Gianmarco e Lina Sotis, si occupa di venture capital fin dalla fondazione di ePlanet, quotata nel 2000. Oggi, tra le altre cose, siede nel cda dell’Inter. Il suo colpo più riuscito? Aver ceduto a Unilever per 140 milioni di dollari Sir Kensington, startup di salse vegetariane. Nel 5 anni prima valeva 20 milioni.
"Hanno liquidità da investire"
Per chi si occupa di digital economy, in Italia almeno, è una di quelle notizie che capitano davvero di rado. Le sue parole possiamo tradurle così: Moratti, che è uomo in Europa della Berkshire per volontà di Warren Buffet, ha anticipato al Corriere di aver convinto i gestori di un fondo pieno di soldi di Zuckerberg in ‘startup’ italiane. In imprese italiane. In società italiane, ecco. “Hanno liquidità da investire”, ha detto, e in Italia Moratti cerca talenti tra food, sport, tempo libero, moda e design.
L'unica cosa che conta è saper investire
“Negli Stati Uniti rientro nella categoria degli investor. Su quel mercato non esiste alcuna classificazione tra private equity, venture o growth capital. La chiave è saper investire”. Angelo Moratti ha 50 anni ed è uno di quelli che lo sa fare. Ha rilasciato una lunga intervista al Corriere che lo ha inserito tra le pagine del bel dorso di economia pubblicato lunedì 17 luglio. Da oltre 20 investe in Italia e negli Stati Uniti.
Tra le sue 15 partecipazioni ci sono anche un po’ di startup. Una su tutte? Molto nota, Tok.tv di Fabrizio Capobianco. Se dovesse riuscirci nel suo intento, e ci riuscirà, sarebbe davvero una gran bella notizia per chi fa innovazione in Italia. Avere un fondo operativo in Italia come Iconiq, circa 600 milioni raccolti, una 50 di investimenti finora, potrebbe accendere un faro sugli imprenditori italiani anche per i fondi stranieri. Che cominciano già a vederci qualcosa. E, almeno a quanto pare, ne sembrano interessati. Non si sa se saranno investiementi in startup o semplicemente in aziende ad alto potenziale di crescita. Ma poco importa. Ps. Altro che imprenditori italiani scarsi.