Le cinque bombe calcistiche che hanno stravolto la Spagna (e il Real Madrid)

Piccole bombe che sembrano esplodere quando il timer per cui sono state programmate non è ancora arrivato allo zero. Imperfette, stonate. Un domino inarrestabile a pochi giorni dal calcio d’inizio del Mondiale in Russia e da quella che, almeno per i primi giorni, è una delle sfide più attese. Il derby tra Spagna e Portogallo

Le cinque bombe calcistiche che hanno stravolto la Spagna (e il Real Madrid)
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 Ramos, Lopetegui e Iniesta

C’è una frase che viene attribuita a Miguel De Cervantes, l’autore del Don Chisciotte, che spiega benissimo cosa sta succedendo nel mondo del pallone, in Spagna, in questi giorni. La frase recita così: “Vale più una parola al momento giusto che cento nel momento sbagliato”. Da alcune settimane, dopo l’ennesima vittoria del Real Madrid in Champions League, stiamo infatti assistendo a una serie di annunci che sembrano smaniosi di cambiare gli equilibri di due spogliatoi importantissimi e che, da sempre, hanno molti punti in comune: quello del Real e quello della Nazionale iberica. Piccole bombe che sembrano esplodere quando il timer per cui sono state programmate non è ancora arrivato allo zero. Imperfette, stonate. Un domino inarrestabile a pochi giorni dal calcio d’inizio del Mondiale in Russia e da quella che, almeno per i primi giorni, è una delle sfide più attese. Il derby tra Spagna e Portogallo. 

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 Lopetegui

La prima bomba

A sganciarla è Cristiano Ronaldo. È fragorosa, ambigua e frettolosa. “È stato bello giocare a Madrid, entro una settimana darò la risposta ai tifosi perché mi sono sempre stati vicini”. Il giocatore più forte del mondo fa i bagagli e se ne va. Almeno questa è l’ipotesi che i giornali di tutto il mondo fanno dopo aver analizzato quelle parole. La settimana è passata, il suo futuro ancora è avvolto dal mistero, ma i bookmakers scommettono in una nuova avventura in Francia, sponda Psg, o in Inghilterra, con un clamoroso ritorno al Manchester United di Mourinho. Un altro portoghese, un altro vicino alla nazionale: “Sì, la allenerò, Ma ora è troppo presto”.Questa è la solfa che ripete da diversi anni. Venerdì, contro la Spagna, Ronaldo sarà il pericolo numero uno per Sergio Ramos e la difesa roja. Per molti, sarà l’antipasto di quello che i tifosi blancos dovranno aspettarsi nei prossimi anni. Imparare a vedere CR7 come un giocatore da temere e non da osannare.

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 La nazionale spagnola

La seconda bomba

La sgancia un francese, ma il Real Madrid c’entra ancora. Zinedine Zidane, dopo tre vittorie consecutive in Champions League (il primo allenatore a riuscirci nella Storia), annuncia la volontà di abbandonare la panchina del club più forte del mondo. C’è chi dice per dissapori all’interno dello spogliatoio legati al figlio; c’è chi dice per insidiare la panchina di Deschamps, quella della Nazionale francese. Se per i bleus la spedizione in Russia dovesse fallire, ovviamente. I due si conoscono bene dato che hanno condiviso gioie e dolori con la maglia della Juve e della Nazionale stessa. Per ora Deschamps “si dice sereno” (non un aggettivo da usare in questi casi, se possiamo darti un consiglio, Didier) e scansa la pressione che i media provano a mettergli. A luglio, a mondiali finiti, si vedrà.

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Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo

La terza bomba

Dopo aver subito due cazzotti in piena faccia, il presidente Florentino Perez passa al contrattacco. Il Real Madrid diffonde il il nome del sostituto di Zidane, scelto da una margherita con un’infinità di petali. È l’allenatore della Spagna (almeno al momento del comunicato ufficiale) ed è un nuovo terremoto che sconquassa il mondo del pallone. Tempi sbagliati, di nuovo, direbbe Cervantes.


​Julen Lopetegui aveva firmato un contratto con la federcalcio spagnola fino al 2020. Un contratto che, come sottolineerà il Real, non onorerà. Appena finita l’esperienza in Russia lascerà la guida delle furie rosse per raccogliere un’eredità pesantissima. Invece, potrà farlo da subito.

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 Cristiano Ronaldo

La quarta bomba

È quella più inaspettata. Alla federcalcio spagnola l’accordo tra Lopetegui e il Real Madrid non è piaciuto affatto. C’è rabbia tra i dirigenti e, forse, poca lucidità. L’accordo è giudicato scorretto, destabilizzante per una nazionale in cerca di riscatto dopo la debacle in Brasile: "Siamo stati informati della trattativa tra il Real Madrid e Lopetegui appena 5 minuti prima che fosse resa pubblica” ha detto il presidente Luis Rubiales “ho chiesto di ritardare l’annuncio ma non sono stato ascoltato”. Ancora quelle parole che vengono pronunciate nel momento meno opportuno. Così, contro ogni previsione, l’allenatore basco viene rimosso a due giorni dall’esordio con il Portogallo. Appena due giorni dalla sfida più delicata del girone. Due giorni dalla sfida con Cristiano Ronaldo. Lopetegui viene cacciato dopo un percorso netto: venti partite e zero sconfitte.

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 Hierro

La quinta bomba

Il nuovo c.t. è legatissimo al mondo del Real Madrid, tanto da esserne stato guida e capitano. È Fernando Hierro, secondo sulla panchina dei blancos ai tempi di Carlo Ancelotti ed ex allenatore dell’Oviedo. Per lui un’impresa non facile: riuscire a portare in fondo al Mondiale una squadra, e una nazione, abituata a vincere e che oggi si ritrova in piena emergenza, in mezzo al caos, tra eroi in fuga e allenatori sostituiti. Toccherà a lui, infine, riportare pace dentro quello spogliatoio che assomiglia sempre più a una polveriera. Toccherà a lui dire le parole giuste ed evitare di combattere contro i mulini a vento. 



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