Voyager,  40 anni di viaggio per arrivare dove nessuna sonda è giunta prima

Cosa bisogna sapere sull'oggetto costruito dall'uomo che si trova nel punto più lontano dalla terra

Voyager,  40 anni di viaggio per arrivare dove nessuna sonda è giunta prima

​I 20 agosto 1977, veniva lanciata la sonda Voyager 2 seguita, dopo appena due settimane, dalla gemella Voyager 1. Da 40 anni, le due sonde spaziali sono in viaggio su diverse traiettorie  e con diverse velocità. 

Voyager 1  ha raggiunto i limiti del nostro sistema solare e sta procedendo verso lo spazio interstellare. Si trova a oltre 17 miliardi di km dal Sole ed è diventato l’oggetto umano più distante dalla Terra. Di poco indietro è la sua gemella, a circa 14 miliardi di km dal pianeta di origine.

Entrambe sono ancora operative e continuano ad inviare preziose informazioni scientifiche sullo spazio che attraversano, agli estremi limiti del nostro sistema solare. I dati, trasmessi via radio, impiegano tra 13 e 16 ore per raggiungere la Terra.

Voyager,  40 anni di viaggio per arrivare dove nessuna sonda è giunta prima

Nel loro lungo viaggio verso i pianeti esterni, le due sonde non hanno soltanto fornito dati preziosi sui giganti gassosi, come  Giove e Saturno, o sui cosiddetti giganti ghiacciati, come Urano e Nettuno, ma hanno anche analizzato decine di lune, alcune delle quali del tutto sconosciute.

In particolare, la Voyager 1 ha studiato in dettaglio i maggiori satelliti di Giove e di Saturno. Così sono stati scoperti i vulcani attivi di Io e l’oceano sotto i ghiacci di Europa, due delle lune di Giove, nonché l'atmosfera ricca di azoto e idrocarburi di Titano, la luna di Saturno.

Oltre a numerosi strumenti scientifici, le sonde trasportano messaggi per eventuali civiltà aliene. I messaggi sono stati registrati su speciali “long playing”,  dischi di rame placcati in oro, di circa 30 centimetri di diametro.

Carl Sagan, uno dei fondatori del programma SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) ha avuto la responsabilità di sceglierne il contenuto. Ci sono moltissime immagini e una grande varietà di suoni: naturali come vento e i tuoni, di animali come il canto degli uccelli o quello delle balene, selezioni musicali di diverse culture e epoche, per finire con i saluti in 55 lingue antiche e moderne.

Voyager,  40 anni di viaggio per arrivare dove nessuna sonda è giunta prima
 Sonda Voyager

La raccolta di immagini include fotografie e diagrammi di interesse scientifico, come le principali grandezze matematiche e fisiche, il sistema solare e i suoi pianeti, il DNA e l'anatomia umana. Non mancano immagini dell'umanità e delle altre forme di vita animali e vegetali.

Molte immagini sono annotate con indicazioni sulle scale di tempo, le dimensione o la composizione chimica. Tutte sono definite a partire da costanti fisiche che dovrebbero essere le stesse in tutto l'universo.

Insomma una piccola enciclopedia del pianeta Terra e della cultura umana che le due sonde Voyager stanno portando verso altri sistemi stellari.

La portata di queste missioni è andata oltre l’aspetto puramente scientifico e ha toccato la cultura popolare. La sonda Voyager è in qualche modo protagonista del primo film di Star Trek e il suo nome è stato utilizzato per la nave spaziale del capitano Kathryn Janeway, per arrivare alla trasmissione di Roberto Giacobbo.

Per salutare l’impresa condotta dalle due sonde Voyager non c’è niente di meglio che riadattare la popolare sigla di Star Trek: “... per esplorare nuovi e strani mondi,.... per arrivare là dove nessuna (sonda) è mai giunta prima....”



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