La complicata manovra per tentare un nuovo attracco della Soyuz
Questa volta, i tecnici russi proveranno ad ormeggiare la navicella in un diverso punto di attracco. Il tentativo verrà effettuato nelle prime ore di martedì e la manovra dovrebbe portare la Soyuz MS-14 ad agganciarsi all'estremità posteriore della ISS, dove si trova il modulo di servizio Zvezda, uno dei primi elementi della base orbitant

L'agenzia spaziale Roscosmos effettuerà un nuovo tentativo per far attraccare la capsula Soyuz alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Questa volta, i tecnici russi proveranno ad ormeggiarla in un diverso punto di attracco. Il tentativo verrà effettuato nelle prime ore di martedì e la manovra dovrebbe portare la Soyuz MS-14 ad agganciarsi all'estremità posteriore della ISS, dove si trova il modulo di servizio Zvezda, uno dei primi elementi della base orbitante.
C'è però un problema!
In quella stessa posizione è attualmente parcheggiata un’altra capsula, la Soyuz MS-13, che ha trasportato a bordo della ISS il cosmonauta russo Alexander Skvortsov, l'astronauta della NASA Drew Morgan e il nostro Luca Parmitano. Per poter parcheggiare la Soyuz appena arrivata bisognerà spostare quella giunta il 20 luglio scorso. Ed è proprio quello che sta per accadere nelle prossime ore.
All’alba di domani, Svortsov, Morgan e Parmitano indosseranno le tute a pressione Sokol per salire a bordo della loro Soyuz MS-13. Tutto l’equipaggio deve prendere parte a questa manovra per questioni di sicurezza in quanto ogni Soyuz è personalizzata per un dato equipaggio e, in caso di problemi, devono utilizzare quella capsula per rientrare sulla Terra. Il volo sarà breve, la Soyuz si sgancerà dalla sua posizione attuale e, dopo un breve volo di circa 25 minuti, attraccherà al boccaporto del modulo Poisk, nello stesso punto dove avrebbe dovuto agganciarsi la Soyuz MS-14 senza equipaggio.
E proprio qui sta la differenza. In caso di problemi, come quelli riscontrati sabato, il comandante Skvortsov potrà utilizzare i comandi manuali per effettuare l’attracco della Soyuz MS-13.
La Soyuz MS-14, invece era senza pilota e ha effettuato la manovra di “docking” in automatico, arrivando fino ad una distanza di circa 100 metri dalla stazione prima di manifestare i problemi che hanno richiesto l’intervento del comandante della ISS, Alexey Ovchinin, che ha inviato il comando di “abort” che ha interrotto il tentativo di attracco e ha fatto allontanare la capsula a distanza di sicurezza.
La Soyuz MS-14 è ancora là, in posizione fissa rispetto alla base orbitante, e tutti i suoi sistemi sembrano funzionare normalmente. C’è da aggiungere che i sei membri dell'equipaggio della ISS non sono mai stati in pericolo, neanche durante il “mancato attracco”.
I tecnici dell’agenzia russa Roscosmos ritengono che il problema sia stato causato dal malfunzionamento di uno degli amplificatori del sistema di aggancio automatico che si trova a bordo della ISS. L’equipaggio è pronto a intervenire sul dispositivo, denominato Kurs, per sostituire l'amplificatore prima del nuovo tentativo di aggancio.
La Soyuz MS-14 è il primo veicolo senza equipaggio a visitare la Stazione Spaziale Internazionale. Si è trattato di un volo di prova per verificare la compatibilità della capsula con il razzo Soyuz 2.1a, una versione rinnovata del vettore normalmente utilizzato per i voli con cosmonauti.
Visto che non aveva uomini a bordo, la capsula Soyuz è stata riempita con oltre 300 chilogrammi di rifornimenti per i sei abitanti della stazione. Oltre ai rifornimenti, c’è anche il robot umanoide Skybot F-850 che, pur occupando il sedile del comandante, non ha avuto nessun ruolo nel mancato attracco della capsula russa.
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