L'Europa ha messo in orbita Aeolous. Avremo previsioni del tempo più precise
E' stato un successo il lancio del satellite dell'Esa. Da gennaio una mappa in 3D dei movimenti dell'atmosfera

Post aggiornato alle 7,20 del 23 agosto con il lancio del satellite
E' stato un successo il lancio del vettore Vega che ha portando in orbita il satellite Aeolus. Alle 23:20 del 22 agosto, il razzo è decollato dallo spazioporto europeo a Kourou, nella Guyana francese. Circa 55 minuti dopo il satellite ha stabilito il contatto con la stazione di ascolto Troll in Antartide.
Siamo previsioni-del-tempo dipendenti. Il cielo è grigio, pioverà? Stiamo partendo, che tempo farà dove dobbiamo andare?Tutte domande che risolviamo con una rapida occhiata o qualche App/siti meteo che ci aiutano a decidere come equipaggiarci e cosa mettere in valigia.
Nonostante la nostra fiducia, sappiamo che le previsioni non sono perfette. A volte ci azzeccano, altre no. I fronti di alte/bassi pressioni possono arrivare prima o dopo del previsto, oppure possono deviare il loro cammino. Prevedere l’entità delle precipitazioni è un altro argomento scottante perché piogge violente possono essere potenzialmente pericolose e gli amministratori locali devono avere informazioni precise e attendibili per decidere quando diramare le allerte meteo.
Via col vento
Le previsioni del tempo vengono fatte da supercomputer che lavorano su tutti i dati disponibili per costruire i possibili scenari sulla base di modelli dinamici dell’atmosfera. Migliori e più dettagliate le informazioni, migliori i risultati.
I satelliti di osservazioni della Terra continuano ad inviare immagini e misure di temperatura, umidità, pressione. Sono loro a fare la parte del leone nel mondo della meteorologia che è, per definizione, una scienza globale. Quello che succede da noi oggi è una diretta conseguenza di quello che è successo in Africa l’altro ieri o sull’Atlantico tre giorni fa.
I satelliti fanno un lavoro straordinario, ma c’è una variabile importante che non si riusciva ancora a misurare direttamente: il vento. Certo, guardando lo spostamento delle nubi si può calcolare il vento che le spinge, ma non è una misura diretta che, fino ad ora, era possibile solo con aerei e con palloni sonda che raccolgono informazioni a livello locale.
Una mappa in 3D dei movimenti dell'atmosfera
La situazione cambierà radicalmente con il lancio del satellite Aeolous dell’Agenzia Spaziale Europea.
Come facilmente intuibile dal nome, un satellite dedicato al dio dei venti, è focalizzato sulla misura diretta dei venti che muovono la nostra atmosfera. Un progetto che colma una lacuna ma non ha avuto vita facile. Approvato nel 1999, il satellite è arrivato solo ora sulla rampa di lancio a Kourou, nella Guiana francese, perché sono state tante le difficoltà tecniche da superare. Non per niente si tratta del primo satellite per misurare la velocità dei venti a diverse quote.
Per sondare l’atmosfera, Aeolous usa un laser di potenza che si chiama Aladin (Atmospheric Laser Doppler Instrument) ed è stato costruito in italia negli stabilimenti di Leonardo a Pomezia e Campi Bisenzio. Aladin produce un potente (ma brevissimo) impulso in ultravioletto. Parliamo di 10 Megawatt sparati 50 volte al secondo.
Ogni impulso produce miliardi di fotoni ultravioletti, una manciata dei quali colpisce gli atomi in movimento dell’atmosfera e viene deviata in tutte le direzione. Una parte viene riflessa verso il satellite dove i fotoni vengono raccolti da uno specchio del diametro di 1,5 m. Da questi fotoni si possono estrarre due informazioni: dalla differenza (che deve essere misurata con grane precisione) tra il tempo alla partenza e quello del ritorno si calcola l’altezza alla quale è avvenuta la riflessione, mentre dall’esame più dettagliato della variazione della lunghezza d’onda dei fotoni di ritorno si può calcolare la velocità alla quale si muovevano gli atomi responsabili della riflessione e la direzione del moto.
Questo dovrebbe permettere di costruire una mappa 3D dei movimenti dell’atmosfera tracciando diversi venti a diverse altezze. Sono informazioni importanti per seguire lo sviluppo delle tempeste e solo la visione globale di un satellite le può fornire.
I primi dati previsti per il prossimo gennaio
Dopo il lancio ad opera di un razzo Vega (un lanciatore ESA costruito in gran parte in Italia dalla AVIO), a settembre verrà acceso il laser ed inizierà il periodo di validazione in orbita. Ci si aspetta che i dati inizieranno ad arrivare a gennaio 2019 e che, dopo qualche mese di test, verranno incorporati nei codici numerici usati per le previsioni del tempo a partire da Aprile. Da allora sarà possibile apprezzare quanto i dati di Aeolous influiranno sulle previsioni del tempo, ricordando che, in un’aerea così sensibile e così importante a livello globale, un miglioramento di qualche punto percentuale è un grande successo con impressionanti risvolti economici.
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