La Nasa si prepara ad un nuovo atterraggio su Marte

Le sonde finora inviate, sia quelle rimaste in orbita che quelle atterrate, hanno studiato la superficie e l'atmosfera di Marte. La sonda InSight, cercherà di “guardare dentro” il pianeta rosso, studiando l’attività sismica, la geodesia e il trasporto del calore nel sottosuolo

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NASA / AFP
 
 La missione InSight della Nasa

Una nuova sonda della Nasa su Marte. L'atterraggio, il 26 novembre, è previsto nella regione vulcanica nota come Elysium Planitia. Si tratta di una missione complessa e molto diversa da quelle che l’hanno preceduta.

Le sonde finora inviate, sia quelle rimaste in orbita che quelle atterrate, hanno studiato la superficie e l'atmosfera di Marte. La sonda InSight, cercherà di “guardare dentro” il pianeta rosso, studiando l’attività sismica, la geodesia e il trasporto del calore nel sottosuolo.

Il suo nome, che deriva dall’acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, è proprio la sintesi degli ambiziosi compiti scientifici che verranno svolti nel corso della missione, che dovrebbe durare almeno due anni.

A bordo della InSight, ci sono tre strumenti in grado di analizzare in dettaglio la geologia di Marte, uno degli aspetti meno conosciuti del pianeta. Stavolta, le ricerche non saranno orientate a cercare tracce di vita marziana ma, piuttosto, a capire cosa si nasconde sotto la sua superficie.

Innanzitutto, c’è a bordo un sismometro, non molto diverso da quelli terrestri, ma capace di misurare anche il minimo tremore del terreno, sia esso causato da un “terremoto marziano” o dall’impatto di un meteorite. Per poterlo fare con la dovuta precisione, deve eliminare tutti gli altri fenomeni che potrebbero essere registrati dal sensibilissimo strumento. Quindi, oltre al sismometro vero e proprio, ha una serie di sensori per il vento e la pressione, elementi che potrebbero produrre vibrazioni erroneamente interpretate come terremoti.

I dati così raccolti dovrebbero fornire una mappa dettagliata del sottosuolo marziano e forse riuscire a identificare la presenza di acqua liquida.

Il secondo strumento è formato da una coppia di trasmettitori radio estremamente precisi. Grazie ai segnali inviati sulla Terra, gli scienziati potranno identificare, con una precisione di pochi centimetri, l’esatta posizione tridimensionale di InSight e registrare eventuali spostamenti dovuti a piccole oscillazioni dell’asse di rotazione di Marte. Oscillazioni che riflettono la struttura interna del pianeta, in particolare a che profondità si trova la transizione fra nucleo liquido e quello solido.

L'ultimo compito sarà quello di misurare il trasporto di calore nel sottosuolo. Per questo, InSight è in grado di penetrare il terreno fino a 5 metri di profondità per impiantare una sonda per la misura delle temperature a diverse profondità.  In questo modo si potrà misurare il calore proveniente dall’interno del pianeta e determinarne l’origine.

Benché possano sembrare esperimenti molto specifici, gli scienziati della Nasa sono convinti che forniranno preziose informazioni per capire meglio se Marte è composto dalla stessa miscela di materiali che ha portato alla formazione della Terra e della nostra luna. Capire quanto sia comune l’origine dei corpi del nostro sistema solare, potrebbe anche aiutarci a capire come si sono formati i pianeti intorno alle altre stelle.

Perché tutto questo accada, però, la sonda dovrà sopravvivere al passaggio nell’atmosfera marziana e, ancor più importante, dovrà effettuare un atterraggio morbido sulla superficie di Marte. Finora, la percentuale di successo è stata poco più del 50%.

Speriamo per il meglio e auguriamo buon lavoro a InSight!



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