Chang’e 4 va a esplorare il lato oscuro della Luna

La sonda cinese è in volo: a gennaio arriverà nel cratere Von Karman

La missione di Chang’e 4
 Foto: Zhou kun / Imaginechina
Lancio sonda cinese Chang’e 4

Come previsto, la sonda cinese Chang’e 4 ha lasciato la Terra ed è in viaggio verso la Luna dove dovrebbe arrivare agli inizi di gennaio. Obiettivo della missione è atterrare sul lato nascosto del nostro satellite, una manovra mai tentata prima d’ora.

La rotazione sincronica

Come è noto, la Luna ci mostra sempre la stessa faccia perché ruota attorno al proprio asse in 27 giorni, lo stesso tempo che impiega per orbitare attorno alla Terra. Questo fenomeno, noto come “rotazione sincrona”, è comune a molti corpi celesti.

Per secoli ci siamo interrogati sul lato nascosto della Luna, spesso indicato come “lato oscuro”, un’immagine suggestiva ma sostanzialmente falsa in quanto la faccia occultata è luminosa quanto quella visibile (quando c’è la luna nuova, la faccia nascosta è totalmente illuminata dal Sole). Finalmente, negli anni 60, le sonde russe prima, e poi gli astronauti dell’Apollo, hanno fotografato il lato B della Luna, dissipando un mistero millenario ma aprendo altri interessanti interrogativi scientifici.

Le due facce della Luna

A cominciare dalle importanti differenze tra le due facce. Il lato lontano presenta molti più crateri da impatto ed è quasi priva di zone pianeggianti di origine vulcanica che invece caratterizzano i cosiddetti “mari” della faccia visibile. Una diversità ancor più stupefacente se si considera che, al momento della sua formazione, la Luna era molto più vicina e non mostrava sempre la stessa faccia alla Terra. Nonostante il crescente interesse scientifico, nessuno ha mai tentato un atterraggio sul lato più lontano, per la buonissima ragione che “di mezzo” c’è la massa della Luna che blocca ogni contatto radio.

Il collegamento della sonda Chang'e-4 con la Terra

La sonda Chang'e-4 sarà dunque il primo veicolo “terrestre” a sperimentare una manovra considerata molto rischiosa fin dai tempi dell’Apollo. Le comunicazioni con la Terra, saranno affidate a Queqiao, un satellite che la Cina ha già posizionato a 65 mila chilometri oltre l’orbita lunare, nel Punto di Lagrange L2, dove sarà praticamente fermo rispetto alla Luna e potrà mantenere un collegamento costante fra la sonda e il controllo della missione. Grazie a questo ponte-radio, Chang'e-4 potrà allunare in tutta sicurezza nel cratere Von Kármán, creato miliardi di anni fa a seguito dell’impatto di un grande asteroide.

La missione di Chang’e 4
Foto: Zhou kun / Imaginechina
Lancio sonda cinese Chang’e 4
 

Vicino al Polo Sud lunare, il cratere è largo 2500 chilometri e profondo 12 ed è considerata la struttura da impatto più profonda e antica della Luna. La violenta collisione potrebbe aver portato in superficie materiali provenienti dalle zone profonde e gli strumenti della sonda cinese, tra cui un radar capace di penetrare fino a 100 metri nel sottosuolo, potranno analizzare la composizione chimica ben al di sotto dello strato di “regolite” superficiale, un modo per individuare i processi che hanno prodotto le differenze tra le due facce della Luna.

Il programma lunare proseguirà con la sonda Chang'e-5

Il programma lunare cinese continuerà il prossimo anno con la sonda Chang'e-5. Questa volta la missione dovrebbe riportare sulla Terra campioni di rocce lunari prelevati dall'Oceanus Procellarum, una zona vulcanica sul lato visibile delle Luna, che non è stata mai visitata da sonde terrestri.

Le imprese cinesi hanno sicuramente un carattere prettamente scientifico ma non si possono negare le implicazioni tecnologiche ed economiche. Da decenni si discute delle materie prime che potrebbero essere reperibili sulla Luna, la Cina sembra intenzionata a fare sul serio. Tra una decina di anni, potremo vedere “taikonauti” cinesi mettere piede sul suolo lunare e ridare nuova spinta all’esplorazione umana della Luna che gli astronauti americani hanno abbandonato mezzo secolo fa.



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