Dopo un viaggio di quasi 7 mesi, iniziato il 5 maggio di quest’anno, la sonda InSight della NASA è pronta per l’ammartaggio che è previsto per oggi poco prima delle 21. Prima di tutto, l’involucro che protegge il lander si dovrà staccare dal modulo che l’ha portato fino a Marte. La manovra è prevista poco meno di 14 minuti prima del touch down ed è cruciale per la buona riuscita della discesa perché il lander deve avere una traiettoria perfetta per entrare nell’atmosfera di Marte con un angolo di 12° (un angolo inferiore lo farebbe rimbalzare nello spazio ed uno superiore lo farebbe bruciare nell’atmosfera).
Il contatto con l’atmosfera marziana è previsto 7 minuti dopo il distacco e da quel momento partono quelli che vengono chiamati i 7 minuti di terrore, tanto è il tempo necessario alla sonda per arrivare alla superficie sana e salva (o per schiantarsi). Quelli terrorizzati saranno tutti coloro che hanno investito anni di lavoro nella missione e che, nella sala di controllo, seguiranno la sequenza predefinita delle manovre senza potere fare nulla, dal momento che i segnali impiegano 8 minuti e 7 secondi per percorrere il tragitto tra Marte e la Terra.
InSight può contare solo sul computer di bordo (e sull’esperienza del team che l’ha programmato) per fare correttamente la sequenza delle operazioni necessarie per un ammartaggio perfetto. 3 minuti e 38 secondi dopo l’ingresso nell’atmosfera si deve aprire il paracadute; 15 secondi dopo si deve staccare la schermo termico protettivo; 10 secondi dopo si devono estendere la zampe (che sono state ripiegate per tutto il viaggio).
La discesa con il paracadute deve continuare per 1 minuto e 57 secondi. A questo punto, siamo a 45 secondi dal touch down, il paracadute si deve staccare insieme alla parte superiore dell’involucro protettivo e si devono accendere i retrorazzi che hanno il compito di rallentare la discesa e di fare allontanare InSight dal paracadute.
A 15 secondi dall’ammartaggio il moto di Insight deve essere solo verticale e la sonda deve scendere a circa 2 metri al secondo fino a toccare il terreno. Se tutto va bene, la NASA aspetta di ricevere il segnale dal lander felicemente al suolo alle 20:53 (ora italiana). Una ventina di minuti dopo si dovranno aprire i pannelli solari e solo nei giorni successivi verranno posizionati gli strumenti che sono stati progettati per studiare la struttura interna di Marte.
Teniamo le dita incrociate: speriamo che tutto funzioni e che il meteo marziano non faccia brutti scherzi. Di questa stagione le tempeste di polvere sono sempre in agguato e il vento potrebbe disturbare le operazioni.