Goodspeed Paolo, aspettiamo un tuo tweet dallo spazio
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Goodspeed Paolo, aspettiamo un tuo tweet dallo spazio

Goodspeed Paolo, aspettiamo un tuo tweet dallo spazio

Paolo Nespoli (afp) 
Paolo Nespoli (afp) 
E' iniziato il viaggio di Paolo Nespoli verso la Stazione spaziale internazionale. La Soyuz è stata lanciata puntualmente dalla base russa di Baikonur e fra qualche ora il nostro astronauta attracchera alla Stazione spaziale internazionale (Iss).
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Insieme al cosmonauta Sergey Ryazanskiy e all'astronauta NASA Randy Bresnik, Nespoli fa parte della della spedizione 52/53 che rimarrà in orbita fino a dicembre. Molti sono i motivi di interesse di questa nuova missione, che fa parte di un accordo di scambio che fu negoziato, alla fine degli anni 90, tra la NASA e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). In cambio della realizzazione dei tre Moduli Logistici per il rifornimento della Stazione, il nostro paese ha avuto la disponibilità di tre missioni di lunga durata a bordo della ISS.
Il volo di Nespoli è appunto la terza opportunità, dopo quella di Luca Parmitano nel 2013 e di Samantha Cristoforetti a cavallo tra il 2014 e il 2015. Quindi una missione targata Italia, che l’ASI ha battezzato VITA (acronimo di Vitality, Innovation, Technology e Ability) e che, oltre a un nostro connazionale in orbita, vede coinvolti laboratori e ricercatori italiani.

La duplice veste di Nespoli: ricercatore e cavia

Paolo partecipa in duplice veste: come ricercatore e come cavia. Ci sono infatti esperimenti per approfondire l’effetto dell’assenza di peso sugli astronauti, altri che serviranno per sviluppare le tecnologie che proteggeranno dalle radiazioni i futuri esploratori di Marte e altri ancora che studieranno il comportamento delle piante nello spazio. Con questa missione Paolo raggiungerà anche una permanenza complessiva nello spazio di circa un anno, stabilendo così un nuovo primato per un italiano. Non solo. Con i suoi 60 ani d'età Paolo ha stabilito un nuovo record, almeno tra gli astronauti europei.
Sono contento che il lancio sia andato bene. Rimaniamo in attesa dei Twitter che Paolo ci invierà lassù, facendoci vivere in tempo reale le sue emozioni in orbita e anche i momenti di relax che, quasi sicuramente, passerà fotografando i magnifici paesaggi della Terra. I colori del nostro pianeta sono ancora tra ricordi più belli delle mie esperienze in orbita.
Non mi resta che quindi salutarlo con un'espressione mutuata dalla marina britannica: Godspeed. In fondo i veicoli su cui viaggiano gli astronauti sono come delle navi, navi spaziali. Quindi, GODSPEED Paolo!
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