Gli obiettivi della terza missione di Paolo Nespoli nello spazio

Il 28 luglio ci sarà il lancio dell'astronauta italiano dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan

Gli obiettivi della terza missione di Paolo Nespoli nello spazio

Se non ci saranno ritardi dell’ultim’ora, dovrebbe partire il prossimo 28 luglio, a bordo della capsula Soyuz, per la sua terza missione nello spazio. Dopo un breve volo, la Soyuz attraccherà alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove Paolo ha già passato un periodo di circa sei mesi durante la sua ultima missione del 2010.

Insieme al cosmonauta Sergey Ryazanskiy e all'astronauta NASA Randy Bresnik, Nespoli farà parte della spedizione 52/53 che rimarrà in orbita fino a dicembre.  Come è tradizione, ogni spedizione ha un suo patch, il logo della missione, con i nomi dei componenti dell’equipaggio.  Per questa spedizione, il patch è particolarmente evocativo, con il nostro pianeta al centro, a simboleggiare che "la Terra è la nostra casa", un’oasi da conservare per tutte le generazioni future. Poi c’è lo Sputnik, un riferimento al passato a 60 anni dallo storico lancio, e infine c’è Marte, prossima méta dell’esplorazione umana,  con Giove e Saturno che saranno future destinazioni delle sonde robotiche.

Molti sono i motivi di interesse di questa nuova missione, che fa parte di un accordo di scambio che fu negoziato, alla fine degli anni 90, tra la NASA e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).  In cambio della realizzazione dei tre Moduli Logistici per il rifornimento della Stazione, il nostro paese ha avuto la disponibilità di tre missioni di lunga durata a bordo della ISS. Il volo di Nespoli sarà appunto la terza opportunità, dopo quella di Luca Parmitano nel 2013 e di Samantha Cristoforetti a cavallo tra il 2014 e il 2015.

Quindi una missione targata Italia, che l’ASI ha battezzato VITA (acronimo di Vitality, Innovation, Technology e Ability) e che, oltre a un nostro connazionale in orbita, vede coinvolti laboratori e ricercatori italiani. Ci sono esperimenti per approfondire l’effetto dell’assenza di peso sugli astronauti, in cui Paolo farà anche da “cavia”, altri che serviranno per sviluppare le tecnologie che proteggeranno dalle radiazioni i futuri esploratori di Marte, altri ancora che studieranno il comportamento delle piante nello spazio. Ma oltre all’importante lavoro di ricerca,  Paolo ci invierà di nuovo i suoi Twitter, che ci faranno vivere in tempo reale le sue emozioni in orbita e anche i momenti di relax che, quasi sicuramente, passerà fotografando i magnifici paesaggi della Terra. I colori del nostro pianeta sono ancora tra ricordi più belli delle mie esperienze in orbita.

Ho conosciuto Paolo molti anni fa e ci siamo incrociati durante gli anni di addestramento a Houston. Ammiro la determinazione che lo ha portato a questa terza missione ormai alla soglia dei 60 anni, tra l’altro un record, almeno per gli astronauti europei. Con questa missione raggiungerà anche una permanenza complessiva nello spazio di circa un anno, stabilendo così un nuovo primato per un italiano.

Non posso che augurargli una missione di successo e un’esperienza che, sono certo, sarà indimenticabile.  GODSPEED Paolo !