Sono 'Il traditore' di Marco Bellocchio con 18 candidature, 'Il primo Re' di Matteo Rovere e 'Pinocchio' di Matteo Garrone entrambi con 15 i film in pole position per la conquista dei David di Donatello 2020. Le nomination sono state annunciate oggi nella sede Rai di Viale Mazzini a Roma alla presenza della presidente dell'Accademia del Cinema italiano Piera Detassis, di Stefano Coletta direttore di Rai 1 e Carlo Conti che condurrà la cerimonia di premiazione il 3 aprile. I tre film sono candidati, tra l'altro, anche per il miglior film, miglior regia e miglior attoere protagonista. A completare la cinquina dei film e registi candidati ci sono 'La paranza dei bambini' di Claudio Giovannesi (3 candidature in tutto) e 'Martin Eden' di Pietro Marcello (11 nomination, inclusa quella per miglior attore ). Sfogliando la lista delle candidature, si vede che dietro i quattro a doppia cifra ci sono '5 è il numero perfetto' dell'esordiente Igort con 9 nomination, 'Suspiria' di Luca Guadagnino con 6 e, con 4 candidature ciascuno 'La dea Fortuna' di Ferzan Ozpetek, 'Il sindaco del Rione Sanità' di Mario Martone e 'Bangla' dell'altro esordiente Phaim Bhuiyan.
Le cinquine dei candidati al David di Donatello 2020 sono state annunciate oggi durante la conferenza stampa di presentazione dell'edizione numero 65 nella sede Rai di viale Mazzini. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 3 aprile in diretta in prima serata su Rai 1. La conduzione dell'edizione 2020 è affidata a Carlo Conti. Nel corso della cerimonia, numerosi protagonisti del cinema italiano e internazionale consegneranno 25 premi David di Donatello e i Davide speciali.
È stato reso noto, intanto, il primo dei David assegnati quest'anno: quello per il miglior cortometraggio è stato vinto da 'Inverno' di Giulio Mastromauro, regista pugliese classe 1983.
Analisi delle candidature: film e regia
Mai come quest'anno l'esito finale appare incerto. A partire da miglior film e miglior regia per continuare con la categoria miglior attore, miglior attrice e miglior regista esordiente. Veniamo ai film. La gloria dei David ha scelto le tre pellicole più importante dell'ultimo anno che, per motivi diversi, sono collegate con l'Oscar. 'Il traditore' di Marco Bellocchio, scelto per rappresentare l'Italia all'Academy (e bocciato subito) puntando sul nome del regista e sulla grande prova d'attore di Pierfrancesco Favino.
Lo ha preferito - sbagliando a mio giudizio - al bellissimo e originale 'Il primo Re' di Matteo Rovere. Terzo in gara, invece, è il prossimo rappresentante dell'Italia all'Oscar - questo è il mio auspicio e la mia ferma convinzione - ossia 'Pinocchio ' di Matteo Garrone. Nessuna chance, visto il terzetto dei superfavoriti, per 'La paranza dei bambini' di Claudio Giovannesi. Poche, invece, per 'Martin Eden' di Pietro Marcello che dovrebbe pagare il minore clamore mediatico e la modesta fama del regista e che, forse, è realmente in competizione solo per la cinquina dei migliori attori con Luca Marinelli.
Supersfida per il miglior attore
L'edizione dei David di Donatello 2020 sarà ricordata anche per la sfida nella categoria miglio attore protagonista tra i maggiori talenti del cinema italiano: Pierfrancesco Favino è lo splendido Tommaso Buscetta di 'Il traditore' di bellocchio; Alessandro Borghi è Romolo nel film 'Il primo Re' di Matteo Rovere; Luca Marinelli è Martin Eden nell'omonima pellicola di Claudio Giovannesi; Toni Servillo è il camorrista Peppino Lo Cicero in '5 è il numero perfetto', sorprendente film d'esordio di Igort. In gara c'è anche, bravo ma senza speranze, Francesco Di Leva protagonista del film di Mario Martone, 'Il sindaco del Rione Sanità'. Borghi è reduce dalla vittoria del David lo scorso anno con 'Sulla mia pelle', mentre Servillo paga il fatto di recitare in un film molto particolare dove però dev'essere, per scelta di regia. piuttosto monocorde nell'espressione.
Va da sé, dunque, che sembra spianata la strada per Favino, anche se Luca Marinelli che ha trionfato alla Mostra del Cinema di Venezia per la sua interpretazione in 'Martin Eden', potrebbe rappresentare una minaccia concreta per il Grande Trasformista (che veleggia spinto dal vento del consenso personale raccolto anche nel recente 'Hammamet' dove regge tutto il film - e forse gli dà un senso - nei panni di Bettino Craxi).
Miglior regista esordiente e attrice
Per la categoria del futuro, quella del miglior regista esordiente, la sfida è molto incerta, anche se probabilmente si riduce a una corsa a due tra Igort e Phaim Bhuiyan. I loro film, '5 è il numero perfetto' e 'Bangla', che hanno raccolto rispettivamente 9 e 4 candidature, sembrano favoriti rispetto al sequel cinematografico di 'Gomorra - La serie', ossia 'L'immortale' di (e con) Luca D'Amore e 'Sole' di Carlo Sironi.
In quanto alle candidature come miglior attrice protagonista, si registra una situazione diametralmente opposta a quella degli uomini. Stavolta è difficile se non impossibile fare una previsione e il fatto che ci sia anche un ex aequo che porta a sei le candidate la dice lunga sull'incertezza espressa dai giurati.
Le attrici candidate, a parte Jasmine Trinca per 'La dea Fortuna' di Ferzan Ozpetek, sono tutte di alto livello ma ii film per cui sono candidate non hanno avuto il consenso di pubblico e critica dei film per cui concorrono gli uomini: Valeria Bruni Tedeschi per 'I villeggianti' di cui è anche regista, Isabella Ragonese per 'Mio fratello rincorre i dinosauri' di Stefano Cipani, Linda Caridi per 'Ricordi?' di Valerio Mieli, Lunetta Savino per 'Rosa' di Katja Colja e Valeria Golino per 'Tutto il mio folle amore' di Gabriele Salvatores.