All'entrata ti accoglie un video tridimensionale con scene immortali dai suoi film, mentre ti appresti ad entrare nel suo universo, fatto di arte pura, di meticolosità, di mania, di genio e provocazione. In due parole: nel magnifico mondo di Stanley Kubrick.
Londra rende omaggio a Kubrick
Quello che è in mostra fino al 17 settembre al Design Museum di Londra, "Stanley Kubrick: The Exhibition", è l'evento culturale più importante dedicato al cineasta newyorkese naturalizzato britannico di cui si celebrano quest'anno i vent'anni dalla morte e i 50 anni dall'uscita del film che ha cambiato la storia della fantascienza, '2001: Odissea nello Spazio', uscito pochi mesi prima del lancio dell'Apollo 11 sulla Luna.
A rendere omaggio al regista e' la 'sua' Londra, capitale del Regno Unito dove ha vissuto gli ultimi quarant'anni di vita e dove e' spirato il 7 marzo 1999, stroncato nel sonno da un infarto a 70 anni. La mostra, dopo aver fatto il giro del mondo partendo dalla Germania fino ad arrivare in Corea del Nord, e' curata dal direttore del museo Deyan Sudjic con la collaborazione di Adrienne Groen e Alan Yentob, e attinge all'enorme archivio costruito nella sua casa dell'Hertfordshire.
Viaggio nella mente di Kubrick
Come dichiara Alan Yentob, "la mostra porta il visitatore direttamente nella mente di Kubrick, evidenziandone la sconfinata immaginazione e la padronanza di ogni aspetto legato alla tecnica cinematografica".
In dieci stanze tematiche si concentra lo straordinario percorso artistico di Kubrick, ognuna dedicata ad uno dei capolavori del regista a partire da 'Orizzonti di gloria', passando per 'Spartacus', 'Eyes Wide Shut', 'Full Metal Jacket', 'Barry Lyndon', 'Il dottor Stranamore', 'Lolita', 'Arancia Meccanica', 'Shining', per chiudere con '2001: Odissea nello spazio'. In contemporanea, su schermi ad alta risoluzione posizionati lungo le pareti delle sale, sono proiettate le scene più famose dei film del regista oltre a molto materiale inedito e a scene tagliate mai viste in precedenza.
Dai video inediti ai costumi della Canonero
'Stanley Kubrick: The Exhibition' e' una miniera d'oro per gli appassionati e gli amanti di uno dei più grandi cineasti della storia: la mostra si sviluppa attraverso un percorso espositivo che copre un arco temporale di oltre 30 anni della sua carriera ed è composta da oltre 500 reperti tra film, video, sceneggiature, testi, disegni, schizzi e documenti di grande valore (molti dei quali esposti per la prima volta nel Regno Unito), provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Non mancano i tantissimi elementi realizzati per i film da designer internazionali come Ken Adam, Hardy Amies, Saul Bass e l'italiana Milena Canonero, oltre a dipinti e fotografie di artisti del calibro di Diane Arbus, Allen Jones e Don McCullin e disegni di Saul Bass, Elliot Noyes e Pascall Morgue.
La 'concept car' Probe 16 prodotta in soli tre esemplari dai fratelli Dennis e Peter Adams nel 1969, guidata dall'Alex di Malcolm McDowell in 'Arancia Meccanica' (e chiamata nel film 'Durango 95'), accoglie i visitatori all'entrata del Design Museum. Poi, dopo aver percorso diverse stanze "nella mente di Kubrick", la sala dedicata al film espone il resto, tra i costumi dei Drughi di Milena Canonero, al suo primo incarico (con Kubrick vincerà poi anche un Oscar per quelli di 'Barry Lyndon', uno dei suoi quattro come costumista), al giradischi che suona le ouverture di Rossini delle scene dello stupro e dell'ultra-violenza.
C'e' poi il gigantesco pene di Herman Makkink e gli oggetti di design trash e trasgressivo che arredano il pub futuristico Korova Milk Bar dove i Drughi sorseggiano latte+ su tavoli con le sembianze di donne nude in posizione oscena ispirati alle opere di Allen Jones (convinto da Kubrick a lavorare gratis sul set).
Le manie di Kubrick in Shining
C'e' poi la mitica Valentine rossa, disegnata nel 1968 da Ettore Sottsass e Perry King, che fa il paio con la macchina da scrivere tedesca Adler, usata dal folle Jack Torres-Jack Nicolson in 'Shining'. E' in esposizione nella stanza dedicata al film, insieme ai vestiti celesti indossati sul set da Lisa e Louise Burns, le gemelle che appaiono al piccolo Danny ispirate a quelle fotografate da Diane Arbus, o il modellino del labirinto o, ancora, le versioni in diverse lingue (scelte accuratamente da Kubrick stesso) delle pagine battute a macchina da Jack in cui sono scritte filastrocche (in italiano e': "Il mattino ha l'oro in bocca").
La mostra è perfettamente in tono col carattere del regista per la cura minuziosa dei dettagli: appunti, copioni, sceneggiature e costumi originali, lettere e interviste, fotografie rare o inedite, oggetti e accessori realizzati per i film, design contemporaneo e tecnologia futuristica.
Una curiosità: ci sono anche le missive minatorie ricevute per film ritenuti 'scandalosi' che hanno anche subito i colpi della censura come 'Lolita' e 'Arancia meccanica'.