Tre milioni e 12 mila spettatori con uno share del 14.3% in prima serata su Rai 1. Un risultato così non se lo aspettavano neppure a Viale Mazzini quando hanno fatto una scelta a dir poco rischiosa di fare della cerimonia del David di Donatello un evento in stile Hollywood (per modalità di scaletta e lunghezza di trasmissione) e una sorta di serata unica sanremese.
La Rai ha vinto la scommessa
Una scommessa vinta (l’obiettivo era almeno l’11% di share) un po’ a sorpresa per una serie di ragioni: i film in competizione (ben 27) erano tra i più modesti degli ultimi anni pre-legge sul cinema di Franceschini (speriamo), poco o niente apprezzati dal pubblico. Basti pensare che il vincitore della serata, il ‘La la land’ in salsa partenopea dei fratelli Manetti, ‘Amore e malavita’, che ha vinto 5 David ed è stato giudicato miglior film italiano del 2017, al botteghino si è fermato a poco più di 1 milione e mezzo di euro.
.@PieraDetassis, presidente di @PremiDavid, consegna il premio per il Miglior Film ad #AmmoreeMalavita#David2018 #Rai1 pic.twitter.com/5sb0uKQur6
— Rai1 (@RaiUno) 21 marzo 2018
Inoltre una trasmissione di tre ore circa, con qualche pausa per pubblicità e tg flash, con unico ospite atteso di un certo appeal, Steven Spielberg, passato a metà programma non era certo garanzia di successo. È vero che a dirigere e condurre il tutto c’era Calo Conti, che ha inserito anche tre big della musica italiana (Giorgia, Malika Ayane e Carmen Consoli) che hanno riproposto brani da loro interpretati per film famosi. Ma il risultato lascia lo stesso sorpresi. Ed è un bene. È il segno che la televisione ha deciso di fare da traino al cinema e – pare – con successo.
Vince 'La la land' in salsa partenopea
Veniamo allo show dell’Oscar italiano. Alla fine ha vinto il premio più importante 'Ammore e malavita' dei Manetti Bros., il film definito il 'La la land' in salsa partenopea che era super favorito con 15 candidature e che ha comunque portato a casa 5 David, davanti a 'Nico 1988' di Susanna Nicchiarelli che ne ha collezionati 4. Delusi in termini numerici Ferzan Ozpetek e Gianni Amelio i cui film, 'Napoli Velata' (11 nomination) e 'La tenerezza' (8) si accontentano rispettivamente di due e una statuetta (seppure per miglior attore protagonista, Renato Carpoentieri). Da segnalare, infine, il primo film di animazione candidato come miglior lungometraggio, ‘Gatta Cenerentola', che si porta a casa due David (produttore ed effetti digitali).
La commozione di Carpenieri
I premi di quest'anno, comunque, sono stati in linea con le attese. In qualche modo prevedibili le vittorie per il miglior film di 'Ammore e malavita' dei Manetti Bros. e per la regia di Jonas Carpignano per 'A Ciambra' che tanto è piaciuto ai critici che lo hanno designato all'Oscar per l'Italia (bocciato immediatamente), quella di Jasmine Trinca e Renato Carpentieri come migliori attori per 'Fortunata' e 'La tenerezza'. Per Carpentieri, primo David alla tenera età di 75 anni, una vera e propria ovazione da parte del pubblico e un momento di commozione da parte dell'attore.
Renato Carpentieri, per la sua grande interpretazione nel film #LaTenerezza vince il #David2018 come migliore attore protagonista. pic.twitter.com/qTW1eKLRoo
— 01Distribution (@01Distribution) 21 marzo 2018
“La tenerezza è una virtù rivoluzionaria. Anche la cortesia, ma c'è un pizzico di ipocrisia. La tenerezza, invece, è così com'è - ha detto l'attore -. Inoltre voglio ringraziare Gianni Amelio e i produttori che dimostrano che a volte il rischio paga. Ci sono tanti attori bravi, bisogna rischiare"). Commozione anche per Serena Rossi, protagonista di 'Ammore e malavita' dei Manetti Bros. che ha vinto con la miglior canzone ('Bang Bang') che ha voluto salutare anche il suo compagno di set con cui ha duettato, Giampaolo Morelli. Il David di Donatello ha poi voluto forse sanare una piccola ingiustizia dando a 'Dunkirk' di Christopher Nolan il premio per il miglior film straniero (dopo che per l'Oscar gli è stato preferito 'La forma dell'acqua').
I vincitori dei David di Donatello 2018
Ecco l’elenco dei vincitori:
MIGLIOR FILM
Ammore e malavita - prodotto da Carlo MACCHITELLA e MANETTI Bros. con Rai Cinema
per la regia dei MANETTI Bros.
MIGLIORE REGIA
Jonas CARPIGNANO per A Ciambra
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Donato CARRISI per La ragazza nella nebbia
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Susanna NICCHIARELLI per Nico, 1988
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Fabio GRASSADONIA, Antonio PIAZZA per Sicilian Ghost Story
MIGLIORE PRODUTTORE
Luciano STELLA e Maria Carolina TERZI per Mad Entertainment e Rai Cinema per Gatta Cenerentola
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jasmine TRINCA per Fortunata
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Renato CARPENTIERI per La tenerezza
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Claudia GERINI per Ammore e malavita
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Giuliano MONTALDO per Tutto quello che vuoi
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Gian Filippo CORTICELLI per Napoli velata
MIGLIORE MUSICISTA
PIVIO e Aldo DE SCALZI per Ammore e malavita
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
"BANG BANG" musica di PIVIO & Aldo DE SCALZI, testi di NELSON, interpretata da Serena ROSSI, Franco RICCIARDI, Giampaolo MORELLI per il film Ammore e malavita
MIGLIORE SCENOGRAFO
Ivana GARGIULO per Napoli velata
MIGLIORE COSTUMISTA Ex Aequo
Daniela SALERNITANO per Ammore e malavita
Massimo CANTINI PARRINI per Riccardo va all'inferno
MIGLIOR TRUCCATORE
Marco ALTIERI per Nico, 1988
MIGLIOR ACCONCIATORE
Daniela ALTIERI per Nico, 1988
MIGLIORE MONTATORE
Affonso GONÇALVES per A Ciambra
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Adriano DI LORENZO - Microfonista: Alberto PADOAN - Montaggio: Marc BASTIEN - Creazione suoni: Eric GRATTEPAIN - Mix: Franco PISCOPO per il film Nico, 1988
MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
Mad Entertainment per Gatta Cenerentola
MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA
The Square di Ruben OSTLUND (Teodora Film)
MIGLIOR FILM STRANIERO
Dunkirk di Christopher NOLAN (Warner Bros. Entertainment Italia)
DAVID GIOVANI
Tutto quello che vuoi di Francesco BRUNI
MIGLIOR DOCUMENTARIO
La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma DELL'OLIO
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Bismillah di Alessandro GRANDE
DAVID ALLA CARRIERA - LIFE ACHIEVEMENT AWARD 2018
Steven SPIELBERG
DAVID SPECIALE
Stefania SANDRELLI
Diane KEATON
Il monologo di Paola Cortellesi
La 62esima edizione dei David di Donatello è iniziata all’insegna della rivoluzione neofemminista in atto nel mondo. Sulla scia della lettera delle donne di cinema di 'Dissenso comune' presentata in mattinata a Mattarella, Paola Cortellesi ha aperto la cerimonia leggendo un elenco di parole scritto dal professor Stefano Bartezzaghi che al maschile hanno un senso dignitoso se non positivo e al femminile sono quasi delle offese (cortigiano, massaggiatore, uomo di strada, gatto morto, passeggiatore). Un messaggio forte delle donne che chiedono considerazione e si ribellano, sulla scia del caso Weinstein, alle molestie e prepotenze da parte di uomini potenti nel mondo del cinema. Un modo per dire basta alle molestie anche in Italia.
La notte degli Oscar (italiani)
Poi, dopo l'impegno 'politico' che a fine trasmissione fa dire alla presidente dell’Accademia del cinema italiano, Piera Detassis, che questo è "un David al femminile", è partita la serata con i suoi premi, i suoi grandi ospiti e le sue emozioni. Una serata condotta in maniera canonica, impeccabile e sempre lineare da Carlo Conti. Momenti di rilievo, il David speciale a Stefania Sandrelli ("Questo David è il simbolo della realizzazione del mio grande sogno. Ho cominciato nel 1961 e lo dedico a tutte le persone di grande talento che ho avuto il privilegio di incontrare nella mia carriera – ha detto l’attrice -. Per me è un attestato di stima e di affetto ed è l'ideale per un matrimonio riuscito come credo che sia quello mio con il cinema. È come festeggiare le nozze d'oro”), a Diane Keaton e a Steven Spielberg. Il regista di 'The Post' ha ricordato il grande insegnamento ricevuto nel 1971 da Federico Fellini.
Cosa ha detto Spielberg su Fellini
Dopo aver consegnato il David per il miglior regista esordiente allo scrittore Donato Carrisi per il film che ha diretto tratto dal suo libro 'La ragazza nella nebbia', il cineasta americano racconta un aneddoto e spiega come Federico Fellini gli abbia dato uno dei consigli più importanti per la sua carriera. "La mia prima visita a Roma è stata nel 1971. Ero quasi all'inizio della mia carriera - racconta - ed ero qui dopo aver realizzato un film per la tv Usa che poi sarebbe uscito al cinema col titolo 'Duel'. Mi sono addormentato in albergo quando mi a svegliato il consierge dicendomi che c'era una visita importante per me. Scesi e trovai ad attendermi Federico Fellini", ricorda.
"Allora ero molto giovane ma Fellini aveva visto 'Duel' ad una proiezione la sera prima ed era venuto a dirmi quanto gli fosse piaciuta. Mi portò a fare una passeggiata e io vidi Roma attraverso gli occhi di Fellini. Alla fine della giornata mi riaccompagnò in albergo, Poi - continua Spielberg - sapendo che dovevo incontrare la stampa mi volle dare un consiglio. Mi disse: non dare mai due volte la stessa risposta alla stessa domanda. Mi ha detto: è sempre importante intrattenere il pubblico, ma è ancora più importante intrattenere te stresso. Mi stava dicendo che per conquistare il pubblico, bisogna prima di tutto essere il pubblico. Quel suo consiglio non l'ho mai dimenticato e molti dei miei film hanno preso questo consiglio alla lettera. Nel mio ufficio - conclude - da 45 anni ho la foto scattata con Fellini quel giorno".
#DaviddiDonatello #David2018 #StevenSpielberg : “Ho imparato molto dal cinema italiano”
— marta zoe poretti (@mzoep) 21 marzo 2018
Il #cineasta #americano riceve il#David all carriera e rende omaggio a vecchi e nuovi maestri della nostra cinematografia
(nella foto l’incontro di #Spielberg e #Fellini a #Roma) pic.twitter.com/YFw3y0iJYs