Siamo davvero pronti a trapiantare negli uomini organi di maiali? 

Le ultime ricerche dicono di sì, e questo animale rimane la migliore alternativa agli organi umani 

Siamo davvero pronti a trapiantare negli uomini organi di maiali? 

Grazie alla nuova tecnologia di ingegneria genetica chiamata Crispr, un gruppo di ricercatori internazionali è riuscito ad ottenere maiali modificati utili ai fini di trapianto di organi in quanto non in grado di trasmettere i pericolosi retrovirus che “alloggiano” all’interno del genoma dei suini. Questi virus dormienti, infatti, potrebbero risvegliarsi quando un organo dell’animale è trasferito nell’uomo con un sistema immunitario debole, come spesso si riscontra nei soggetti bisognosi di un trapianto. Questo rischio ha impedito fino ad oggi l’impiego clinico degli organi da trapiantare di provenienza suina.

Ogni giorno 20 persone muoiono per assenza di organi

Questa ricerca è la logica prosecuzione di quanto ottenuto in provetta dagli stessi ricercatori due anni fa. È un grande risultato se pensiamo che ogni giorno almeno 20 persone muoiono per mancanza di organi compatibili per il trapianto che potrebbero sopravvivere grazie ad un organo “ceduto” da questi maialini geneticamente modificati. Gli organi dei suini per dimensione e funzionalità rappresentano ad oggi la migliore alternativa agli organi umani, ma il rischio di trasmettere virus porcini che infettano l’uomo ne ha praticamente limitato l’impiego.

Il rischio di virus sta per essere controllato

È vero che trapianti di cellule pancretiche suine in pazienti diabetici ha fornito ad oggi risultati interessanti senza fornire prova di infezione di virus suini, ma in questi casi il numero complessivo di cellule di maiale è piccolo e quindi potrebbe non essere sufficiente a rilasciare virus porcini. 

I maialini ottenuti in questo esperimento, che unisce l’editing genomico (Crispr) e la clonazione di mammiferi, ha permesso per la prima volta di ottenere maialini viventi liberi dei siti di ‘ancoraggio” di virus porcini trasformandoli in potenziali donatori universali di organi.

Il primo grande passo è stato fatto

È necessario comunque attendere altre prove di validità e di qualificazione della tecnologia prima di autorizzare questi “donatori universali” a donare gli organi agli umani. È possibile infatti che il “taglia e cuci” del genoma editing esteso ai 62 punti del genoma suino contemporaneamente, abbia introdotto “tagli impropri” o "cuciture" sbagliate in alcuni punti, ma il primo grande passo è stato fatto. È un grande successo della medicina genomica che ci induce a guadare con ottimismo le nuove tecniche genetiche che cambieranno, e non poco, la biologia degli esseri viventi per dare speranza a tutti i pazienti che l'hanno persa.



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