Ricordo un uomo fragilissimo

Ricordo un uomo fragilissimo
ANDREW COWIE / AFP 
 Stephen Hawking

Mi ricordo dell’incontro con Stephen Hawking al CERN, nel 2009 quando ha visitato il nostro esperimento AMS, ora sulla ISS, dedicato alla ricerca dell’antimateria e della materia oscura nei raggi cosmici. Un uomo fisicamente fragilissimo, ma che si spostava da un continente all’altro, per vedere, studiare e capire. Lentissimamente ci ha posto delle domande a cui abbiamo risposto. Domande sull’esperimento, su come era fatto, sulle prospettive scientifiche. Un’ora ad alta tensione, una discussione surreale ma scientificamente interessantissima. La sua forza, la sua intelligenza ed il suo coraggio sono stati uno  stimolo per tutti noi. In un certo senso nell’uomo Hawking venivano amplificati due aspetti della specie umana: da una parte la sua fragilità all’interno dell’immensità che ci circonda, dall’altra la sua grandezza che permette di esplorare e capire, tramite l’intelligenza e gli strumenti della tecnologia, l’Universo fino alle sue origini.



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