Il Sole è la nostra stella, da lei viene tutta l’energia che rende possibile la vita sulla Terra, eppure non possiamo certo dire di avere capito fino in fondo come funziona. Sappiamo che brilla da 5 miliardi di anni ma non è affatto una vecchia signora tranquilla. Ha un ciclo di attività, che si sviluppa su un arco di tempo di 11 anni, ed è riconducibile al campo magnetico solare. L’attività si misura attraverso le macchie che compaiono sulla superficie e che spesso sono sorgente di enormi eruzioni di plasma (gas caldissimo totalmente ionizzato) e particelle di alta energia, chiamate Coronal Mass Ejection. Questi fenomeni attraversano il sistema solare e determinano lo Space Weather, così importante per i nostri satelliti e per la nostra elettronica.
Una sfida continua
Il Sole è circondato da una corona di plasma caldissimo che diventa visibile solo durante le eclissi totali. Il riscaldamento della corona è ancora difficile da spiegare e per gli astrofisici studiare e capire a fondo il Sole è una sfida continua, sia per l’importanza che questa stella riveste per la nostra vita, sia per la possibilità di utilizzarla come modello di stella da generalizzare alle centinaia di miliardi che popolano la nostra Via Lattea.
Sonde di nuova generazione per il Sole
Lo studio del Sole viene portato avanti a livello planetario con osservatori al suolo (le torri solari) e con diverse missioni spaziali.
NASA ed ESA sono in prima linea e, mentre gestiscono missioni già operative in orbita (pensiamo al veterano SOHO, a SDO a Stereo A e B), preparano la prossima generazione di sonde dedicate allo studio della nostra stella con l’idea che meglio riusciremo a capire come funziona meglio riusciremo e “vivere” con lei.
Sonda dedicata a Eugene Parker
Il 31 luglio di quest’anno la NASA lancerà il Parker Solar Probe, una sonda dedicata a Eugene Parker, lo scienziato che per primo, nel 1958, ipotizzò l’esistenza del vento solare, un flusso di particelle prodotto continuamente dal Sole che permea tutto il sistema Solare.
Incontro ravvicinato
Il Parker Solar Probe vuole avvicinarsi al Sole, fino quasi a toccarlo, per poterlo studiare da vicino. Si spingerà a poco meno di 10 raggi solari, diciamo a meno di 10 milioni di km dal centro del Sole. “Qui la sonda osserverà direttamente il rilascio di energia e i processi dinamici che portano al riscaldamento necessari a causare l’elevata temperatura coronale, nonché l’accelerazione del vento” dice Marco Vialli, Principal investigator di uno degli strumenti a bordo del Parker Solar Probe, intervistato da Media INAF.
Chi volesse partecipare virtualmente alla missione ha tempo fino al 27 aprile per richiedere un VIP PASS. Bisogna inserire il proprio nome ed e-mail nel sito Parker Solar Probe e seguire le istruzioni. I nomi ricevuti saranno scritti su una memorietta che verrà imbarcata sulla sonda per testimoniare l’interesse dell’umanità per la stella che ci dà tutta l’energia di cui abbiamo bisogno.