Non è compito semplice individuare degli obiettivi per il nuovo anno di quella “scienza”, ancora in fase di sviluppo, che è la “scienza della sostenibilità”. In realtà l’umanità si è già posta degli obiettivi da raggiungere entro il 2030. Il paradigma della “sostenibilità” ci pone con continuità obiettivi molto complessi da analizzare e da risolvere, soprattutto con una certa urgenza.
La sostenibilità è un dilemma multidimensionale e come tale va affrontato in maniera multidisciplinare. La “scienza della sostenibilità” è una disciplina che affronta lo studio dell’interazione del genere umano con l’ambiente, di per sé porta il concetto di una scienza multidisciplinare perché integra le scienze che studiano l’ambiente e quelle che studiano i sistemi sociali ed economici. Per questo motivo la “scienza della sostenibilità” non è la semplice integrazione di diverse discipline, ma deve invece consentire alle diverse discipline un percorso di osservazione trasversale.
Per il nuovo anno che verrà, più che obiettivi specifici, mi sento di augurare buoni auspici. Questo per consentire al percorso di sviluppo della “cono”-scienza, utile per gli obiettivi della sostenibilità, di procedere senza ostacoli. Oggigiorno, purtroppo, questo percorso è ostacolato da singole scienze iper-specializzate, che negli ultimi decenni sono state travolte da una logica neo-liberista che valuta il successo di uno scienziato con logiche metriche che sovente non sono sufficienti a produrre una conoscenza socialmente utile.