La “Giornata mondiale degli oceani”, il World Oceans Day. “Mo me lo segno…”, avrebbe detto il grande Massimo Troisi.
Il tema conduttore specifico delle iniziative che si tengono in ogni angolo del mondo è “I nostri oceani, il nostro futuro”, ed è collegato alla conferenza che si svolge tra il 5-9 giugno a New York, al quartier generale delle Nazioni Unite.
Ma serviva proprio una giornata apposta, anche per questo?
Si sa che gli Oceani coprono i due terzi della superficie della Terra e, si sente dire, sono le fondamenta della nostra stessa vita su questo Pianeta. Ma forse non basta a rendere l’idea.
Il ruolo dei mari nell'ecosistema
Proviamo quindi a fare una breve lista di quello che fanno per noi i nostri amici.
Gli oceani generano la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, degradano i nostri rifiuti ospitando organismi a noi invisibili, ci lasciano (ancora) raccogliere cibo dalle loro acque, assorbono enormi quantità di anidride carbonica e regolano il nostro clima.
Gli oceani sono fondamentali anche dal punto di vista economico: garantiscono le attività turistiche e la pesca, forniscono risorse marine (inclusi molti metalli rari o nuovi composti utilizzati in campo farmaceutico), consentono il trasporto di più del 90% delle merci.
Però… c’è un “però” in tutto questo. Le pressioni che i nostri oceani subiscono sono oramai enormi: pesca eccessiva, riscaldamento globale, modifica della circolazione generale, pratiche di acquacoltura non sostenibili, inquinamento marino compreso plastiche e microplastiche, distruzione degli habitat, acidificazione, ed altro ancora.
Ricordare quindi a tutti il ruolo immenso che gli oceani svolgono ogni giorno nelle nostre vite, informare la gente dei rischi che stiamo correndo già oggi, per evitare che ci presentino presto un conto salato, è lo scopo del World Oceans Day.
Questo è anche quello che cerco di fare nel mio libro “Oceani. Il futuro scritto nell’acqua”, che uscirà il prossimo 14 luglio (Edizioni Hoepli), descrivendo anche cosa incontra e cosa fa in acqua un oceanografo durante il suo lavoro; usando uno stile divulgativo e ispirandomi ad aneddoti e storie di mare, dall’Adriatico alle Hawaii.
E quindi sì, una giornata tutta per loro, gli Oceani, se la meritano proprio. A patto che serva a ricordarci cosa possiamo e dobbiamo fare tutti noi, partendo dai nostri gesti quotidiani, correggendo molte delle nostre pratiche sbagliate. Ogni giorno, 365 giorni all’anno, non solo oggi.