Molto spesso quando pensiamo alla ricerca e, più in generale alla scienza, ci fermiamo a pensare agli aspetti più divulgativi e magari spettacolari delle grandi scoperte, piuttosto che al lavoro costante e incessante di continuo progresso che ogni giorno, in ogni laboratorio viene praticato. Si tratta di un lavoro che è determinante per la nostra società che, senza ricerca non potrebbe progredire e trovare ulteriori risposte a problemi sempre più complessi. Avviene in ogni campo delle attività umane. Di scienza si nutre letteralmente la nostra società e dunque manifestazioni internazionali come la Notte Europea dei ricercatori hanno il merito di accendere i riflettori su questa attività. Il nostro paese è uno dei paesi più industrializzati del mondo, la seconda manifattura d’Europa. Troppo spesso ci si dimentica che dietro a questi primati industriali ed economici ci siano scienziati e ricercatori. In ogni campo, dalla meccanica all’industria agroalimentare. Per esempio, proprio la settimana scorsa, dal 20 al 22 settembre, a Piacenza, presso la sede dell’Università Cattolica, dal 20 al 22 settembre si è svolta la decima edizione del Simposio “La difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti”.
Si tratta di un traguardo rilevante per questo convegno che, ogni cinque anni, dal 1972 ad oggi, ha avuto l'obiettivo di fare il punto sul tema della tutela delle derrate alimentari, degli ambienti lavorazione e la conservazione degli alimenti, incentivando l’evoluzione e la ricerca di mezzi e strategie volte a migliorare la qualità dei prodotti e la sicurezza del consumatore. I relatori che si sono susseguiti nel corso delle due giornate di lavori, si sono occupati e hanno discusso su come applicare concretamente forme di protezione integrata nella industria alimentari. Un approccio “biologico” e “sostenibile” è sempre più sentito e diffuso.
Esistono nuovi e innovativi interessi per applicazioni di “lotta biologica” o per l’uso di sostanze alternative agli insetticidi chimici (feromoni, estratti naturali di varie essenze vegetali, polveri inerti, atmosfere modificate, ecc.). Recenti cambiamenti nelle normative sull’uso dei rodenticidi hanno stimolato contributi volti a razionalizzare e a trovare strumenti e strategie alternative a queste sostanze migliorando soprattutto le tecniche di monitoraggio di topi e ratti. Anche la lotta contro i volatili, soprattutto colombi e piccioni, mantiene un grande interesse tra gli addetti ai lavori. Non sono mancate relazioni che hanno trattato l’impatto sulle derrate di organismi talvolta trascurati come gli acari o delle micotossine. Si è dedicata attenzione ad alimenti quali gli pseudo-cereali (quinoa, amaranto, ecc.) per i quali sono stati presentati i risultati di una ricerca che ha studiato la loro vulnerabilità da parte dei comuni insetti infestanti le derrate. Attenzione è stata poi dedicata alle applicazioni della biologia molecolare per migliorare le possibilità di identificazione delle infestazioni di insetti nelle derrate migliorando le capacità diagnostiche del più tradizionale “filth-test”.