Perché dico sì a #ScienzainParlamento

Si tratta di mettere la politica al passo con i tempi e di impedire nuovi casi Stamina

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Foto: Edoardo Loliva ©ISCR-MiBACT
Mario Sironi, L’Italia tra le Arti e le Scienze, veduta d’insieme del dipinto dopo l’intervento di restauro, novembre 2017

Aderisco volentieri e tengo a divulgare l’appello #ScienzaInParlamento - La scienza al servizio della democrazia.

La proposta è quella di creare un organo consultivo indipendente che aiuti i nostri rappresentanti politici ad avere tutti gli elementi utili per prendere decisioni su temi che hanno implicazioni di carattere scientifico e tecnologico.

Probabilmente nel pensare a questa iniziativa molti andranno con la mente alle sfortunate vicende che hanno interessato il nostro paese - una su tutte, il caso Stamina - nelle quali si è evidenziata l’esigenza di rafforzare la comunicazione tra comunità scientifica, opinione pubblica e istituzioni in generale.

E questa è certamente una delle istanze da cui nasce #ScienzaInParlamento.

Personalmente, della vicenda Stamina ricordo con particolare sconforto il profondo scoramento del padre di uno dei bambini trattati che continuava a ribadire che lui, in totale buona fede, si era rivolto a un ospedale pubblico convinto di accedere a una cura validata. Episodi come quello non devono ripetersi.

E ben venga quindi un centro di competenze che possa, nel caso, anche intercettare fenomeni pericolosi e trasmettere in modo proattivo alle istituzioni le preoccupazioni emerse dalla comunità scientifica.

Mettere la politica al passo con i tempi

In aggiunta, c’è anche una grande ispirazione positiva e propositiva in questo appello e riguarda l’opportunità di rendere più tempestiva ed efficace la risposta della politica ai bisogni della società.

Mai come in questo momento storico abbiamo assistito a un’evoluzione tanto rapida della conoscenza e della capacità tecnologica di generare ricadute concrete a partire dalle scoperte che emergono dalla ricerca.

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 Parlamento, votazioni

Eppure l’accesso dei cittadini a queste soluzioni innovative non avviene altrettanto velocemente perché la macchina legislativa fatica a tenere il passo.

Lo scenario attuale è estremamente complesso e articolato ed è impossibile agire senza una visione chiara del quadro complessivo e dei singoli temi. 

E un ufficio che metta il decisore politico nelle condizioni di conoscere tutti gli strumenti di cui può disporre per fare il bene dei cittadini potrebbe essere molto utile.

 



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