E tu cos'hai da nascondere?

Il documentario "Nothing to Hide" spiega gli effetti e le conseguenze della sorveglianza sui singoli cittadini

Nothing to Hide documentario privacy online 

"Nothing to Hide" (Nulla da nascondere) è un documentario indipendente del 2017 che parla della sorveglianza digitale di massa. Rilasciato con licenza Creative Commons, è scaricabile e fruibile in internet, anche su Vimeo coi sottotitoli in italiano, può essere scaricato e condiviso, visionato anche in pubblico, purché gratuitamente e liberamente.

L'idea è di falsificare la tesi che sostiene l'assoluta bontà della trasparenza radicale nella società in rete, mettendo in discussione l'idea che “non avere nulla da nascondere” sia la condizione auspicabile per vivere meglio. La dimostrazione in questo senso è presto fatta: se rinunciare alla privacy è giusto, in nome dello stato di perpetua crisi o emergenza sociale, ne consegue che tutti gli altri diritti sono ugualmente sacrificabili.

Quindi, in un mondo digitale dove tutto è tracciabile e aumentano di continuo i dati prodotti da noi tutti quotidianamente, sarebbe auspicabile una maggiore consapevolezza critica nei confronti delle attività di profilazione, controllo e sorveglianza di massa.

Nothing to Hide documentario privacy online 
documentario Nothing to Hide

In questa immagine i dati ci raccontano qualcosa della vita di Mr. X, uno dei protagonisti del documentario.

Il documentario

"Nothing to Hide" è diviso in quattro capitoli:

  1. Il peccato originale di Internet; 
  2. Il compromesso del "niente da nascondere"; 
  3. Il nuovo leviatano; 
  4. Meno intimità per maggiore sicurezza.

Di assoluto interesse la ricostruzione storica del contesto in cui, dopo il crash speculativo della New Economy, si è iniziato a costruire il “panopticon digitale”, ovvero l'ambiente interattivo con le piattaforme e i social network, come lo conosciamo oggi.

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L'immagine restituisce gli spostamenti di Mr. X, ottenuti grazie all'analisi dei suoi meta-dati.

I rischi degli utenti

Occorre ricordare che il clima sicuritario post 11 settembre ha certamente influito in maniera sostanziale su questo quadro d'insieme, nel quale sono confluiti tanto gli interessi delle grandi compagnie, quanto l'incombenza, militare e istituzionale, di avere sempre nuovi strumenti di analisi.

Il beneficio istantaneo della comunicazione online, la facilità d'uso, l'apparente gratuità e, in definitiva, l'aspetto ludico su piattaforme e social media, sono tutti elementi che nascondono i possibili rischi che gli utenti corrono nell'esposizione volontaria dei propri dati, che fanno parte del fiorente business del data brokering.

Senza leggere le condizioni di utilizzo, esponendosi ai cookie di terze parti, autorizzando l'uso di camera e microfono sullo smartphone, molto spesso l'utente medio non è minimamente cosciente di quanto concede di sé al mondo esterno.

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Mr. X, ugualmente alla maggior parte degli utenti, tende a usare quasi solamente Google e Facebook.

L'esperimento sociale con Mister X

Il documentario presenta contributi e interviste di attivisti, ricercatori, data scientist, whistleblower, tra cui anche due italiani: Giovanni Buttarelli, giudice anti-terrorismo e supervisore europeo per la protezione dei dati, e Claudio Agosti, hacker e co-fondatore di Globaleaks, una piattaforma libera per il whistleblowing.

Una parte consistente è dedicata all'esperimento sociale con Mister X, ovvero Max Thommes, giovane musicista che concede l'installazione sui suoi dispositivi personali, computer e smartphone, di un software che analizza i metadati prodotti, non i contenuti personali, ricavando poi una serie di risultati. Uno di questi è il credit-rating, praticamente il grado sociale che definisce tutta una serie di valori del cittadino digitale.

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Il profilo di Mr. X è utile per il marketing, per la politica, per le istituzioni. Ognuno di noi, attraverso i social, fornisce gratis queste informazioni, spesso inconsapevolmente.

La visione di Nothing to Hide consente di capire come funziona la profilazione digitale e dopo lo scandalo Cambdridge Analytica è un must per chiunque abbia a cuore la privacy e i diritti digitali, per chi vuole essere un soggetto attivo e partecipante dell'infosfera, piuttosto che semplice oggetto di controllo.

 



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