Un recente studio pubblicato su Nature Communications mette in discussione le attuali conoscenze paleo-
oceanografiche, le conoscenze cioè di quelle che erano le caratteristiche dei mari nel passato, iniziando
dalla loro temperatura.
Il lavoro “abbassa” di circa 15 gradi la stima della temperatura media di quelli che erano gli oceani profondi
100 milioni di anni fa. Nel passato quindi gli oceani potrebbero esser stati, mediamente, ben più freddi di
quel che si pensava fino ad oggi.
Ma come è possibile sapere quanto erano caldi o freddi i mari nel passato?
Dalla metà del secolo scorso gli scienziati utilizzano una particolare misura: il rapporto tra la quantità di due
tipi diversi di ossigeno (che differiscono tra loro per il “peso”, uno detto O-16 e l’altro O-18) contenuti nei
gusci calcarei di piccoli e antichi organismi che popolano tutti i mari (detti foraminiferi). Quando muoiono e
sedimentano uno sull’altro, i foraminiferi portano scritto, come fossero pagine di un libro, quello che era il
clima in cui sono vissuti.
Analizzando il rapporto tra i due ossigeni negli “scheletri” dei foraminiferi trovati nelle “carote di sedimenti”
estratte dai diversi oceani intorno al globo, è stato quindi possibile ricostruire la temperatura media degli
oceani in cui vivevano. E da queste misure fino ad oggi si riteneva che i vecchi oceani avessero “perso”
circa 15 gradi negli ultimi 100 milioni di anni.
Lo studio pubblicato mette però seriamente in dubbio il fatto che il rapporto O16/O18 rimanga stabile
durante il tempo, e rifà i conti tenendo conto di questo possibile errore nella taratura dei nostri “termometri
naturali”.
Risultato? Le temperature dei mari del passato sembrano proprio esser state sovrastimate, e
probabilmente erano ben più fredde di quanto creduto fino ad ora…
Tradotto: i nostri attuali mari (che si stanno scaldando di anno in anno, dato che il 90% dell’energia che la
Terra trattiene in conseguenza del riscaldamento climatico globale finisce dritto dritto negli oceani) sono in
testa a questa speciale “Hit-Parade” della temperatura non da 15, ma da 100 milioni di anni!
Una scoperta che renderebbe il riscaldamento globale attuale, se possibile, ancora più allarmante.
(questo post l’ho scritto con il contributo di Sandra Donnici e Andrea Bergamasco)