La diffusione del termine 'post truth' nel dibattito politico e nei social network ha avuto un andamento ascendente, finora. Ultimamente è uscito un bellissimo libro di Francesco Nicodemo sul tema. Argomentazioni ingenue - e spesso tratteggiate da mancanza di competenze - intorno al dibattito sulle fake news fanno da contorno - e spesso e confondono - un problema profondo indotto dalla cosiddetta 'disintermediazione'.
Ci si aggrega in tribù virtuali e non si comunica. Gli Youtuber si celebrano vati dell’informatica e della 'data science', si massimizzano like per diventare personaggi. Così scendono in campo autorevoli giornalisti e scienziati, insieme con alcuni 'debunker', i demistificatori. Lo slogan è: “Difendiamo la scienza dal vile ignorante.” Però è una scienza difficile da far comprendere per via di un approccio dogmatico, gerarchico e saccente..
Il debunking non serve, se non a quelli che già sono di quella tesi. Una nostra analisi su 55 milioni di utenti e pubblicata su Plos One, mette in evidenza l’inutilità del debunking che non esce dall’echo chamber di riferimento. Al massimo riesce a incrociare gli utenti più coinvolti in una narrazione e si fomenta la polarizzazione e la cristallizzazione del posizioni.
ProvVax e Antivax, Terrapiattisti vs Terratedraedrici
L’accesso alle informazioni e l’illimitata capacità di comunicazione ha creato un mondo nuovo e le storielle da scrittura creativa sono solo altre parole dove ce ne sono già troppe. Sono tante le iniziative in corso d’opera per arginare il fenomeno delle fake news (che è anche scorretto) invece di abbracciarlo e imbrigliarlo.
Dal canto nostro (altri colleghi e amici di istituzioni importanti), mentre in giro i ciarlatani ciarlano, stiamo lavorando a Pandoors l’osservatorio permanente sui social.
Le attività con alta probabilità continueranno a Ca’Foscari. Li si sta dando vita ad un nuovo rinascimento. Si implementa e sperimenta il valore semantico dell’intedisciplinarietà. Scienze umane e scienze dure trovano modo di coesistere e di tirar fuori il meglio le une dalle altre.
Con il mio gruppo cercheremo di fare del nostro meglio per dare il nostro contributo. La ricerca avanza, cresce, si aggiungono attori e collaborazioni importanti. Abbiamo risultati sorprendenti sulla detection dei post virali (vicini al 95% di accuratezza). Con alcuni colleghi della Sapienza stiamo lavoriamo al Polarization Rank che fornisce una sintesi quantitativa del mondo dell’informazione attraverso i social. Una specie di indice standard and poors che valuta le attività delle varie testate giornalistiche.