Si parla spesso di poligamia, coppia aperta e scambio di coppie, ma cosa e quanto sappiamo realmente della soddisfazione di queste relazioni “alternative” alla tradizionale monogamia? Sebbene continui a persistere lo stigma secondo cui la relazione monogama sia più soddisfacente delle relazioni non monogame, studi recenti smentiscono la presenza di relazioni di serie A e di serie B.
Un’indagine del 2019 condotta dalla Northwest Nazarene University e dalla Gonzaga University, ha confrontato i livelli di soddisfazione relazionale tra persone coinvolte in una relazione consensuale non monogama e quelle coinvolte in una relazione monogama. La ricerca, condotta su 189 persone, ha evidenziato che la soddisfazione relazionale non differisce tra i diversi tipi di relazioni e a confermare questi risultati sono altri recenti studi americani. Una ricerca condotta dall’Università del Michigan è giunta alle stesse conclusioni, esplorando in aggiunta, più nello specifico, la soddisfazione sessuale, evidenziando, tuttavia, delle differenze tra le diverse relazioni monogame e non.
Che differenza c’è tra i diversi tipi di relazioni? La relazione monogama prevede l’esclusività dei due partner, ossia i partner concordano e accettano di essere in una relazione sessuale e romantica solo tra di loro. Nelle relazioni consensuali non monogame, invece, i partner concordano la presenza di più partner sessuali e romantici all’interno della relazione. Queste ultime sono da considerarsi un “termine ombrello” sotto il quale si identificano i tre più comuni tipi (ma non i soli!) di relazioni: scambio di coppie, coppia aperta e poliamore.
Il poliamore è la preferenza ad essere coinvolto romanticamente con più di un partner nello stesso momento e tutti i partner coinvolti si conoscono. Nello scambio di coppie, invece, i partner concordano a intrattenere rapporti sessuali con altri, solitamente in coppia, mantenendo una “monogamia emotiva” con il partner primario. In una relazione aperta, invece, i partner acconsentono a intrattenere rapporti sessuali con altri con il presupposto di non legarsi emotivamente.
Si può affermare che le persone coinvolte in relazioni consensuali non monogame, a prescindere dal genere, sono soddisfatte della relazione tanto quanto le persone coinvolte in una relazione monogama. Riguardo la soddisfazione sessuale, invece, se è vero che le persone monogame riportano una più bassa soddisfazione sessuale rispetto alle persone coinvolte in relazioni non monogame, d’altro canto presentano lo stesso livello di soddisfazione delle persone che sono in una coppia aperta e probabilmente questo si spiega per via dell’esclusività della componente emotiva concessa al solo partner primario, che caratterizza entrambi i tipi di relazioni.
Le relazioni non monogame includono molti sottogruppi e un’ampia varietà di concettualizzazioni al loro interno. Percezioni errate riguardo la soddisfazione delle persone coinvolte in una relazione consensuale non monogama potrebbero alimentare gli stigma e gli stereotipi già esistenti. Più si accentua la monogamia come “modello ideale di relazione” e più una relazione non monogama potrebbe essere giudicata insoddisfacente dalla società, impedendo, talvolta, alle persone coinvolte di cercare aiuto di fronte a problemi relazionali.
Ringrazio la dottoressa Roberta Galizia per la collaborazione