Arriva l'influenza: quando il vaccino è fortemente raccomandato

Il picco ci sarà tra dicembre e gennaio, ora dobbiamo fare i conti con virus cosiddetti parainfluenzali, che appartengono ad una diversa famiglia e causano laringiti e bronchiti, soprattutto nei bambini

Arriva l'influenza: quando il vaccino è fortemente raccomandato

La stagione influenzale si avvicina, ma i virus che ne saranno protagonisti, hanno già iniziato a diffondersi  in queste settimane. Per ora, non si tratta ancora di influenza vera e propria, che inizierà a manifestarsi più avanti tra dicembre e gennaio, ma dei virus cosiddetti parainfluenzali, che appartengono ad una diversa famiglia e causano laringiti e bronchiti, soprattutto nei bambini. Si trasmettono come per l'influenza attraverso le goccioline rilasciate starnutendo o tossendo e quindi possono propagarsi rapidamente. L'infezione di questi virus si risolve da sola, ma è opportuno sempre consultare il proprio medico per la prescrizione al bisogno di antinfiammatori o antipiretici e, a sempre a giudizio del medico, per iniziare un'eventuale profilassi antibiotica che non combatte il virus, contro cui gli antibiotici non hanno effetto, ma protegge da eventuali superinfezioni batteriche che possono essere facilitate dalla presenza del virus e che possono aggravare i sintomi.

Le misure di prevenzione sono: osservare un'accurata igiene delle mani, utilizzare sempre fazzoletti usa e getta senza disperderli nell'ambiente, aerare regolarmente i locali domestici. Anche se la vera influenza non è ancora arrivata, è adesso il momento di vaccinarsi. La vaccinazione impiega infatti alcune settimane per arrivare alla massima efficacia, per cui vaccinarsi adesso serve ad essere protetti quando il virus dell'influenza colpirà con maggiore intensità tra Dicembre e Febbraio.

La vaccinazione è fortemente raccomandata a tutti gli over 65, alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e a tutte le persone affette da patologie croniche dell'apparato respiratorio, cardiocircolatorio o che sono immunodeficienti. Questi soggetti, infatti, rischiano complicanze gravi e anche fatali se dovessero contrarre l'influenza. Inoltre, la vaccinazione è consigliata a tutti gli operatori nei settori dei servizi essenziali (scuole, ospedali, forze dell'ordine, trasporti pubblici) e comunque a chi svolge attività a contatto con il pubblico. Purtroppo ogni anno la percentuale di persone vaccinate è inferiore alla raccomandazione (almeno il 70% dei soggetti a rischio, mentre raramente si raggiunge il 30%). Vaccinandosi, invece, oltre a evitare rischi gravi per le persone a rischio, anche la popolazione generale avrebbe beneficio evitando il malanno ma anche il sovraccarico del sistema sanitario e la perdita di ore di lavoro.

Il vaccino influenzale protegge dai quattro ceppi circolanti: due di tipo B e i due di tipo A: H1N1 e H3N2. Quest'ultimo, in particolare, è responsabile della sintomatologia più acuta e con maggiori rischi di complicanze. Proprio perché i ceppi circolanti sono quattro e diversi tra di loro, chi non si vaccina rischia di contrarre l'influenza anche più di una volta durante la stagione, se viene esposto a ceppi diversi. Il vaccino evita o comunque riduce moltissimo questo rischio.



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