Ancora una volta la cronaca ci parla di vaccini mancati e delle conseguenze per i bambini. Purtroppo, come negli altri casi, la notizia riporta un fatto drammatico che, per fortuna, non arriverà alle conseguenze estreme, grazie alle risorse della medicina. E proprio da quest'ultima considerazione è opportuno partire: non si vaccinano i bambini per sfiducia nella scienza medica, salvo poi correre in ospedale all'ultimo minuto nel disperato tentativo di salvare la vita dei propri figli, affidandosi proprio a quella medicina in cui non si nutriva fiducia. I fatti si riassumono molto brevemente: una bambina di 7 anni mai vaccinata (così come pare il fratellino più giovane) nonostante le lettere di richiamo dell'ASL di competenza, viene ricoverata d'urgenza con i sintomi neurologici tipici dell'infezione tetanica. Il pronto intervento dei sanitari sembra abbia scongiurato il peggio, anche se la prognosi è ancora riservata.
Il tetano è una malattia infettiva non trasmissibile da persona a persona. L'agente patogeno responsabile del tetano è un batterio che vive nel terreno ed è presente negli escrementi di molti mammiferi erbivori: il Clostridium tetani. Una volta introdottosi nell'organismo, di solito per una ferita prodotta da oggetti sporchi (chiodi, vetri, legni acuminati) o che viene a contatto con terreno, il batterio si moltiplica rilasciando la tossina tetanica, una piccola proteina che si lega ai neuroni, distruggendo la loro capacità di trasmettere gli impulsi nervosi: in pratica causa un cortocircuito del sistema nervoso centrale con conseguenze gravissime tra cui spasmi muscolari dolorosi e blocco della respirazione. Se non trattata, la mortalità dell'infezione è elevatissima tra il 30 e il 50%. Ma fortunatamente da decenni è disponibile un vaccino efficace e sicuro. Proprio perché i bambini sono i più soggetti a ferite accidentali la vaccinazione è obbligatoria (sin dal 1968) dal primo anno di nascita e conferisce protezione per 5 anni, dopodiché si ripete un richiamo a 6 e 12 anni. È facoltativo poi fare un richiamo ogni 10 anni per mantenere l'immunità. A fronte di una mortalità elevata, le reazioni avverse del vaccino sono pianto o convulsioni in circa un bambino su 1000 con completo recupero. Complicanze neurologiche sono così rare da essere difficilmente quantificabili, ma la probabilità è di meno di 1 su un milione! Non sono mai stati riportati casi di decesso.
Il vaccino antitetanico ha reso i casi di tetano estremamente rari nella popolazione infantile, 2 casi in dieci anni nei bambini sotto i 4 anni. In media si riportano 4-5 casi all'anno nella popolazione adulta o anziana, nata cioè prima delle vaccinazioni obbligatorie.
Pare che la bambina e il fratellino non avessero nessuna copertura vaccinale. Non si sa se per negligenza o scelta consapevole dei genitori. La domanda che tutti dobbiamo porci è sempre la stessa: è giusto rischiare la salute, se non la vita, dei propri figli (e aggiungo di quella degli altri, nel caso di malattie trasmissibili) per delle scelte che alla prova dei fatti si dimostrano tanto miopi quanto irrazionali? Non serve avere "fiducia" o "credere" nei vaccini, così come non serve avere "fiducia" o "credere" che la terra giri intorno al sole: i vaccini funzionano perché ci sono i dati che lo dimostrano. Casomai, rifiutare i vaccini è un atto "dogmatico" che nasce da quella "fede" antiscientifica che oggi annebbia la ragione di troppi. Dobbiamo ritrovare la chiarezza di pensiero, per il bene di tutti.